I giudici della Quinta Sezione della Corte di Cassazione hanno annullato con rinvio la sentenza della Corte di Appello del Tribunale di Catania che condannava a tre anni e quattro mesi di carcere Emilio Coveri con l’accusa di istigazione al suicidio. Lo riferisce lo stesso Coveri: “Non sono un criminale e la battaglia per i diritti va avanti”, afferma. La Corte d’appello etnea a fine giugno aveva ribaltato la sentenza assolutoria di primo grado nei confronti del presidente di Exit-Italia, sostenendo che nella morte indotta della donna di Paterno’ che decise di ricorrere all’eutanasia, ci fu “istigazione al suicidio”.
Per questo reato la Corte d’assise d’appello di Catania aveva condannato Coveri, direttore della clinica Dignitas, la stessa struttura sanitaria a Forch, paesino vicino Zurigo in Svizzera, in cui Dj Fabo aveva deciso di mettere la parola fine alla propria vita.
Coveri, condannato anche alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, in primo grado era stato assolto dal gup di catania dopo avere ricorso al rito abbreviato. (AGI)