SERRADIFALCO. Un viaggio nel passato, un tentativo di rinnovo della memoria collettiva legata alle miniere e a ciò che hanno rappresentato per gli abitanti dell’entroterra siciliano tra ‘800 e ‘900, per non dimenticare la sofferenza di tante famiglie, i soprusi e le tante vite perdute nei meandri della Terra. Questa volontà di tramandare ai più giovani la testimonianza di ciò che rischia di andare perduto per sempre ha ispirato la realizzazione delle attività che si sono svolte nella mattinata di giovedì 22 febbraio, presso l’aula magna “Peppe Divita” dell’Istituto Comprensivo Puglisi di Serradifalco, Milena e Montedoro, diretto dalla dottoressa Valeria Vella.
Un momento di riflessione, che si è avvalso del lavoro di coordinamento dei professori Michele Lacagnina, Marcello Frattallone e Leandro Palermo. Gli alunni della scuola secondaria di Serradifalco sono stati coinvolti in un’iniziativa che ha rappresentato un’ulteriore tappa di un percorso che ha già visto la scuola proporre, durante l’anno scolastico in corso, diverse attività di valorizzazione del passato minerario del territorio serradifalchese. La scuola ha avuto il privilegio di ospitare chi, da anni, si spende con passione e competenza per i medesimi obiettivi: il regista Valerio Cammarata, autore del docufilm girato nel 2021 “Brucia come zolfo”, il geologo Angelo La Rosa e il signor Pasquale Tumminelli.
La mattinata si è
aperta con la proiezione del docufilm, un viaggio toccante tra i siti minerari
più significativi del nisseno, i cui protagonisti sono quattro piccoli attori
non professionisti, bambini di quinta elementare all’epoca delle riprese, che,
ispirati dalla novella “Ciaula scopre la luna” di Pirandello, vanno
alla ricerca di risposte ai loro interrogativi, trovandole nelle parole di chi,
a vario titolo, direttamente o indirettamente, ha conosciuto il mondo delle miniere
nissene, tra luoghi molto significativi ed evocativi del tempo che fu. Un
documentario che è capace di parlare a bambini e adolescenti, con equilibrata
ed efficace leggerezza, di narrare una storia in cui i giovani spettatori
trovano facile immergersi.
Al termine della proiezione, il geologo La Rosa, un uomo che nella sua vita ha donato tanto tempo e tante energie alla memoria delle miniere, ha parlato agli alunni delle “pirrere” siciliane, dal punto di vista storico e geologico, con preziosi riferimenti a storie di vita vissuta apprese durante l’infanzia dal padre minatore. È stato un momento di attenzione e di ascolto per gli alunni, impreziosito dall’intervento del signor Tumminelli, grazie al quale gli alunni hanno potuto conoscere ulteriori dettagli sull’evoluzione tecnologica degli strumenti di lavoro a disposizione dei minatori e sulle tecniche di estrazione dei minerali, nozioni rese tangibili da reperti da lui mostrati agli alunni, quali lampade, minerali e strumenti di lavoro di grande bellezza e pregio storico.
Un dibattito conclusivo, che ha visto gli alunni partecipare attivamente con domande e riflessioni sulla terribile condizione dei bambini lavoratori, degradati allo stato di animali da soma, ha chiuso un’iniziativa che, nelle intenzioni dei promotori, vuole essere una parte di un percorso, da proseguire negli anni a venire, sul tema delle tradizioni minerarie locali.