“Siamo sconcertati dall’indegno tentativo di sovvertire l’esito del congresso regionale dei Giovani democratici siciliani. Siamo basiti dalla decisione di quella sparuta minoranza di dirigenti e iscritti, che, dopo aver organizzato e partecipato alle proprie assemblee congressuali provinciali, oggi disconoscono il percorso congressuale.
È un’evidente contraddizione il fatto che qualcuno di questi lamenti irregolarità ma si sia fatto eleggere nell’ambito di questo stesso percorso congressuale. Si tratta di una malcelata polemica strumentale”.
Così in una nota i segretari di sette federazioni provinciali dei Giovani democratici della Sicilia. “È evidente la correlazione tra una decisione tanto contraddittoria e le dichiarazioni scomposte e diffamatorie del deputato regionale Tiziano Spada che – aggiungono – a 35 anni continua ancora a interferire sulle vicende della Giovanile, lavorando sottotraccia prima per bloccare il congresso e poi per delegittimarlo e del consigliere regionale lombardo Paolo Romano.
Troviamo inoltre strumentale la scelta comunicativa di firmare le critiche al congresso con ‘gli iscritti delle federazioni di’, fingendo di rappresentare intere federazioni che sono invece state unanimi sul percorso congressuale. Chiunque abbia partecipato ai nostri consessi, ha potuto constatare la partecipazione a questo percorso della stragrande maggioranza degli iscritti, nonché la scrupolosità degli adempimenti compiuti”.
I Giovani democratici siciliani sono da oggi in mobilitazione permanente – concludono -, a difesa della democrazia e contro le ingerenze di filiere istituzionali e le scorribande di consiglieri regionali che nulla dovrebbero avere a che fare con la nostra organizzazione”, dicono i segretari provinciale dei Gd Davide Gallina (Trapani), Federica Giarratano (Caltanissetta), Davide Conti (Enna), Aurora Caggegi (Catania), Niccolò Monterosso (Siracusa(, Matteo Migliore (Ragusa), Nicolò Di Marco (Messina).
Fonte: ANSA