È stata scritta la parola fine sul femminicidio di Sara Buratin, la 41enne uccisa con una ventina di coltellate nella casa della mamma, martedì scorso, a Bovolenta (Padova). Il compagno Alberto Pittarello, principale indiziato dell’omicidio, si è ucciso, lanciandosi con il suo furgoncino Nissan nel fiume Bacchiglione, a Ca’ Molin, poco lontano da dove era avvenuto il massacro della donna.
Il corpo è stato recuperato oggi pomeriggio dai Vigili del fuoco. L’automezzo si era inabissato in un punto dove l’argine è privo di guardrail, senza nessun ostacolo tra la strada e il fiume. La piena del Bacchiglione, con il pericolo dei detriti trasportati dalla corrente, aveva impedito ai sommozzatori di andare oltre l’individuazione del furgone, a 7-8 metri di profondità. I Carabinieri del nucleo operativo di Padova, guidati dal colonnello Gaetano la Rocca, con le prove raccolte, erano ragionevolmente convinti che Pittarello si fosse suicidato.
L’uomo si è tolto la vita finendo con il proprio furgone da lavoro nel Bacchiggione. Il corpo, verso le 16, è stato portato in superficie dai sommozzatori, e poco più tardi, in obitorio, c’è stato il riconoscimento da parte dei familiari. Dai primi accertamenti, non sarebbero state riscontrate ferite sul cadavere, e l’ipotesi più accreditata è che l’uomo sia deceduto per annegamento. Sarà comunque l’autopsia a chiarire la causa della morte. (ANSA).