Con la pandemia da Covid-19 il processo di cambiamento delle farmacie ha subito una forte accelerazione e oggi è ormai quasi compiuto. Oltre alla dispensazione di farmaci, l’erogazione di servizi ha conquistato uno spazio inedito e riguarda la quasi totalità delle farmacie, come conferma il VI Rapporto sulla Farmacia, presentato oggi a Roma, a cura di Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma.
Secondo il rapporto, realizzato con il supporto non condizionato di Teva, il 97,7% delle farmacie offre la misurazione della pressione, l’88,5% la prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare, la gran parte eroga test/analisi di prima istanza quali l’esame della glicemia (l’81,6%), del colesterolo (78,4%), dei trigliceridi (73%), il 77,4% un servizio CUP, il 65,5% servizi di telemedicina. Dal punto di vista dei cittadini, i servizi a maggiore fruizione sono la prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare in farmacia (86,5%), il tampone Covid-19 (76,8%), il monitoraggio dei parametri (46,3%), il CUP (38,7%) e le preparazioni galeniche (34%).
“Siamo sulla strada giusta”, dice il ministro della Salute Orazio Schillaci. “Lo sviluppo della farmacia dei servizi risponde alla stessa strategia che guida la riforma delle cure primarie. L’idea di fondo è di promuovere una presa in carico sempre più efficace e in modo omogeneo su tutto il territorio dei bisogni, soprattutto quelli legati alle cronicità, e in una logica di collaborazione con gli altri professionisti sanitari”, aggiunge. “In questo modo avviciniamo la sanità ai cittadini, consentendo di alleggerire il carico sulle strutture ospedaliere e territoriali e contribuendo ad abbattere le liste d’attesa, per quanto riguarda bisogni sanitari che possono trovare una risposta anche in farmacia”.
Il rapporto si basa sui dati di un’indagine che ha coinvolto 1.500 farmacie e 4.000 cittadini e si è svolta da luglio a settembre 2023. Tra le tendenze emerse, l’alto livello di fidelizzazione dei cittadini verso la propria farmacia, con il 50,1% del campione che sceglie sempre la stessa struttura. Relativamente all’utilizzo di farmaci, il 36,5% dei cittadini dichiara di preferire “abitualmente” i farmaci equivalenti. Cresce l’attenzione alla medicina di genere con il 44% delle farmacie impegnato in questo ambito. Bene anche il tema dell’antimicrobico-resistenza, su cui i farmacisti dimostrano un livello di consapevolezza abbastanza (63,8%) o molto buono (15,3%).
“Come di consueto il rapporto restituisce una fotografia puntuale dell’evoluzione della farmacia italiana fornendo spunti utili a costruire una farmacia di comunità sempre più rispondente alle esigenze di Salute della popolazione”, afferma il presidente di Federfarma nazionale Marco Cossolo. “Quest’anno, tra i servizi più apprezzati emerge la telemedicina, utile per superare le diseguaglianze di accesso ai servizi sul territorio e alleggerire il carico delle strutture pubbliche”, aggiunge.