Il Pd lavora per la formazione della lista che appoggerà Annalisa Petitto. Va da sè che la partita sarà giocata ufficialmente. Nei capoluoghi e nei grandi centri le indicazioni nazionali del partito sono quelle correre col simbolo. In realtà non ci sono stati incontri ufficiali e nessuna ratifica come nel caso di “Orgoglio Nisseno” tuttavia oramai è una certezza l’appoggio del Partito Democratico. Anche e soprattutto dopo la smentita dell’accordo tra Movimento Cinque Stelle e Dem oramai il quadro è chiaro. Sono probabilmente quattro o cinque le liste con le quali si presenterà la candidata civica che è già in campagna elettorale da tempo. I rumors dicono che qualche pezzo “Orgoglio Nisseno” lo stia perdendo per strada, al netto di Azione che ha già deciso di andare via dalla compagine civica. Ieri sera nelle chat interne correvano numeri di dissidenti nove o dieci.
Tutto da verificare. Adesso la geografia delle amministrative cambia perché si affronteranno due blocchi contrapposti da un lato Annalisa Pettitto ed i movimenti che la appoggiano e dall’altro il centro destra che dovrebbe chiudere gli accordi nel fine settimana con il nome del candidato sindaco che non muta e resta Walter Tesauro. Anche l’ala oltranzista degli azzurri pare si addivenuta a più miti consigli e abbia abdicato su tesauro. D’altronde venendo meno un alleato, “Orgoglio Nisseno”, per il centro destra la platea dei posti in giunta si allarga.
In mezzo c’è il sindaco uscente Roberto Gambino che pare abbia già pronte due liste e una corsa senza accordi fino ad oggi, dinnanzi a lui. In casa centro destra per la chiusura definitiva dell’accordo che comprenderebbe anche Gela si devono attendere le prossime ore, molto dipende dal voto sulle province in aula in assemblea regionale che mentre scriviamo è in seduta che discute. Una storia che si potrà raccontare con completezza a fine settimana. Una variabile nel centro destra è quella di “Noi Moderati” che fino a qualche giorno fa forti di una lista pare pronta, ipotizzava la proposta di correre da soli con un candidato, non contenti degli eventuali accordi con Forza Italia. Tutti alla fine dovranno dimostrare il peso elettorale che regge le richieste prima del voto. Resta l’incognita Giovanna Candura che continua a sostenere che percorrerà la strada in solitaria.