Sono iniziate a giugno 2023 le indagini sulla casa di riposo “San Michele” in seguito ad alcune segnalazioni sullo stato di salute degli anziani e su possibili “dubbi” sulla conduzione illecita dell’attività di assistenza.
Oggi, a conclusione della prima fase delle indagini, i Carabinieri, in esecuzione di un’ordinanza del gip, hanno arrestato quattro persone, tre delle quali appartenenti allo stesso nucleo familiare, indagate, a vario titolo, per sequestro di persona, esercizio abusivo della professione sanitaria e abbandono di incapaci, nei confronti di anziani ospiti di una casa di riposo di Caltanissetta.
Si tratta di Carmela Messina, 75 anni, Rosy Lobue, 35 anni, Lilla Daniela Ferrara, 56 anni, Francesco Iacona, 47 anni. I quattro sono stati arrestati e condotti ai domiciliari.
Nella casa di riposo, ora posta sotto sequestro e affidata ad un amministratore giudiziario, questa mattina erano presenti 30 anziani. All’ispezione igienico sanitaria, condotta con l’ausilio di personale del Nucleo antisofisticazione e sanità di Ragusa, era presente anche personale medico per verificare le condizioni di salute degli anziani.
Per ciascuno veniva pagata una retta mensile di circa mille euro. Un importo che avrebbe dovuto giustificare la qualità dell’assistenza e invece dall’indagine emergerebbe tutt’altro.
Gli anziani sarebbero stati quotidianamente abbandonati, anche per diverse ore, nonostante le loro richieste di cura, ponendoli in una situazione di grave pericolo per la loro incolumità personale, senza adeguata assistenza – soprattutto notturna – all’interno della struttura, dicono gli inquirenti.
Quattro di loro, a causa delle mancate attenzioni da parte del personale della casa di riposo, avrebbero riportato gravi lesioni personali. Una paziente andata incontro a sepsi perché non le era stata curata una infezione delle vie urinarie e un’altra, che aveva riportato un trauma craniofacciale dopo essere caduta dal letto per le convulsioni.
Dagli accertamenti sarebbe emerso anche che la casa di riposo sarebbe stata priva degli adeguati requisiti organizzativi e igienico sanitari.
Sarebbe stata accertata anche l’assenza di figure professionali idonee, in quanto prive di qualifiche, necessarie per salvaguardare in modo corretto la salute dei degenti.
Agli anziani ospiti sarebbero stati anche somministrati dei tranquillanti senza alcuna prescrizione medica per fare fronte all’assenza di personale soprattutto di notte.
Le indagini hanno permesso di contestare a uno degli indagati un serie di comportamenti che integrerebbero la fattispecie di reato del sequestro di persona: un anziano paziente sarebbe stato ‘rinchiuso’ nel suo posto letto attraverso l’utilizzo di griglie di ferro, normalmente utilizzate come barriere laterali, impedendogli di spostarsi durante la notte.