Un caso curioso sta investendo da diversi mesi l’ambulatorio di Medicina dello sport dell’ASP di Caltanissetta.
Il medico responsabile dell’ufficio che si trova in via Malta, da agosto 2023 è assente per maternità ma, tra gravidanza e congedo parentale, le tempistiche si sono estese a diversi mesi e ancora non si conosce la data ufficiale del rientro.
Non c’è nulla di cui stupirsi o indignarsi se una lavoratrice madre chiede e ottiene il suo diritto all’astensione per la tutela della salute di sé stessa e del bambino. Il vero – grande – problema è che in sua assenza l’ambulatorio si è letteralmente paralizzato creando un grave disservizio per tutti gli atleti che svolgono attività agonistica e non agonistica e le società sportive.
Per legge – per la tutela della persona – prima di iniziare un’attività sportiva è necessario effettuare una visita medica, valutare lo stato fisico, assicurarsi che non ci siano criticità e ottenere un certificato di idoneità con particolare attenzione alla disciplina che si desidera svolgere. Una norma valida a ogni età, compresi i bambini di pochi anni.
In riferimento alla tipologia di attività il ticket previsto può variare. In alcuni casi è di circa 20 euro mentre in altri la visita e il relativo certificato vengono rilasciati senza alcun contributo economico.
Chi desidera praticare uno sport, però, ha una criticità da superare: prenotare la visita medica in un breve arco di tempo e non è sufficiente una telefonata al CUP poiché l’ASP non ha provveduto a trovare un sostituto che svolgesse le stesse mansioni con lo stesso monte orario e la conseguenza è un grave disservizio non soltanto per la città di Caltanissetta ma anche per il territorio limitrofo.
Di norma le società, per evitare inconvenienti o rischiare di avere “scoperti” i suoi atleti, prenotavano una visita “di gruppo” in largo anticipo prima dell’inizio della stagione sportiva in modo che, nell’arco di una giornata, il medico riuscita a visitare individualmente tutti gli atleti.
Tale assenza, però, ha scombussolato lo schema e ha obbligato gli atleti a doversi rivolgere a strutture private finendo anche per pagare fino al doppio rispetto a quanto dovuto nella struttura sanitaria pubblica.
Non attendere le tempistiche troppo dilazionate proposte dall’ASP è stata una necessità e non un capriccio poiché gli atleti, nell’attesa, avrebbero “perso” anche oltre un mese di attività sportiva con grave danno per la loro preparazione atletica e le opportunità agonistiche in calendario. Un danno che alle gare e competizioni “saltate” si aggiunge anche quello economico subito dalle società e associazioni sportive. Non potendo tesserare persone senza il certificato medico di idoneità, infatti, si perde anche la quota mensile.
Le strutture sanitarie private e medici specializzati in medicina dello sport hanno provato ad assorbire l’utenza e soddisfare la richiesta garantendo tempistiche inferiori rispetto a quelle dell’ASP continuando a effettuare la visita con professionalità e regolarità nella tutela prioritaria dell’atleta visitato.
Non sempre, però, questa regola è stata rispettata poiché, come ha raccontato qualche genitore esasperato, nei mesi “più caldi” di settembre e ottobre, quando la ripartenza della stagione ha indotto il tesseramento di atleti di tante discipline agonistiche e non – da alcuni professionisti le visite sono state così frettolose da lasciare il dubbio sugli effettivi controlli che andavano svolti.
“Quello al quale stiamo assistendo è un diritto negato a tutti i cittadini di Caltanissetta e che afferiscono all’ambulatorio dell’ASP di via Malta – hanno commentato -. E’ assurdo che una situazione ben nota a tutti e che riguarda un numero così elevato di utenti non possa avere una soluzione alternativa funzionale. Non chiediamo ai vertici dell’Asp una spiegazione di quanto avvenuto fino a oggi, ma pretendiamo una soluzione al problema”.
Si discute spesso di “Italia a due velocità” e disservizi nella sanità pubblica che crea grandi divari tra Nord e Sud. Per iniziare a sanare queste carenze e accorciare la distanza bisogna agire su tutti i livelli, compiendo anche piccoli passi come quello della tempestiva sostituzione di un medico assente per motivi personali.