Salute

Caltanissetta, il Garante regionale dei detenuti in visita al CPR di Pian del Lago

Redazione 3

Caltanissetta, il Garante regionale dei detenuti in visita al CPR di Pian del Lago

Mar, 20/02/2024 - 13:10

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Il Garante regionale dei detenuti per la Sicilia, Santi Consolo, si e’ recato a Caltanissetta, presso il Centro per il rimpatrio di Pian del Lago, dove ha incontrato autorita’ e operatori. Si e’ appreso cosi’ che la struttura, originariamente destinata a caserma, aveva subito dai migranti un grave danneggiamento nel 2020. Con il recupero successivo si sono realizzate strutture in cemento armato sul modello di altri Cpr, proprio per limitare i danni in occasioni di proteste.

I danneggiamenti tuttavia, anche se alcuni di poca entita’, come quelli ai servizi igienici, sono stati periodici e continui e, tra i piu’ gravi quello del 9 marzo 2023.

Quelli piu’ rilevanti, come l’ultimo del 27 gennaio scorso, avvengono, secondo quanto riferito, in coincidenza di arrivi da altri Cpr, dove si erano verificati danneggiamenti e sommosse.

Il Cpr di Caltanissetta e’ diviso in tre padiglioni. La ricettivita’ antecedente l’ultimo danneggiamento era di 92 persone; allo stato e’ di 68, con presenza effettiva di 50. Nessuno dei presenti allo stato ha fatto rinuncia alla richiesta di protezione internazionale. Per le relative istanze, come per quella di rimpatrio volontario, e’ stata predisposta apposita modulistica comprensibile al sottoscrittore, perche’ multilingua (italiano, inglese francese ed arabo).

Il Padiglione B, all’interno dopo gli ultimi disordini, non ha riportato danni, mentre il padiglione C ha subito quelli maggiori, conseguenti all’incendio, anche dei materassi ignifughi, e all’imbrattamento con feci sia dei materassi che degli ambienti. Si e’ reso necessario un ricovero di emergenza presso il locale mensa.

Alcune persone trattenute hanno riferito che nell’immediatezza hanno rifiutato tale situazione di emergenza perche’ non venivano forniti sufficienti materassi. Il personale presente ha chiarito che l’indisponibilita’ parziale era determinata dal numero elevato di materassi che erano stati danneggiati e resi inservibili anche in occasione di un’altra recente protesta. 

Il ripristino e’ stato abbastanza rapido con ripitturazione di tutti gli ambienti. Dopo l’ispezione nei tre padiglioni, l’Ufficio ha verificato che sono tutti agibili e che l’unico mancato ripristino e’ relativo alle aperture di ingresso (sarebbero state scardinate), sostituite da tendaggi pesanti. Nel padiglione C sono presenti 4 bagni e 4 docce, oltre i lavandini disposti in altra parete.

Sia i bagni che le docce assicurano la riservatezza perche’ a tali ambienti si accede attraverso una parete in cemento armato che si frappone ad altra retrostante, al fine di impedire la vista dall’esterno. Nel padiglione A vi sono pure 5 bagni e 3 docce, disimpegnate allo stesso modo del padiglione C; mentre nel padiglione B i bagni sono 4 e le docce sono 4 (la capienza e’ inferiore a quella degli altri padiglioni), disimpegnati sempre allo stesso modo. Nessuna delle persone trattenute si e’ lamentata della carenza di acqua e dell’impossibilita’ di farsi la doccia.

Si e’ pure verificato che nel padiglione C il getto di aria calda, proveniente dall’impianto di condizionamento centralizzato, era efficace. Le persone trattenute fruiscono di tre sale con attiguo servizio igienico per i colloqui che espletano con gli avvocati. Tali ambienti, in esito alla visita, si presentano “decorosi e adeguatamente arredati”, rileva l’Ufficio del garante. Presenti pure gli elenchi degli avvocati affissi alla parete, per una libera facolta’ di scelta del legale. Nel centro c’e’ anche un altro vano predisposto per le udienze a distanza.

L’assistenza sanitaria “e’ notevolmente migliorata, perche’, da quanto riferito, vi e’ la presenza giornaliera di un medico che varia, secondo il numero degli assistiti presenti, dalle 5 alle 8 ore”; un infermiere poi e’ giornalmente presente e la reperibilita’ sanitaria sarebbe garantita nell’arco di 12 ore al giorno.

Il rapporto con tutto il personale e anche con le Forze dell’ordine appariva abbastanza cordiale. Le persone trattenute esprimevano particolari ansie e preoccupazioni per gli eventuali esiti negativi delle procedure di rimpatrio a loro carico.

Circa la permanenza nel centro, e’ stato riferito che una sola persona, di nazionalita’ bengalese, e’ trattenuta dal 28 ottobre 2023, mentre per tutti gli altri la presenza media si aggira tra i 15 e i 90 giorni.