Scuola

Caltanissetta, Alessandro D’Avenia e l’invito agli studenti del “Volta”: #ricordatidivivere

#ricordatidivivere è l’hashtag che Alessandro D’Avenia ha voluto lanciare ai giovani studenti che questa mattina ha incontrato all’istituto scolastico “Alessandro Volta” di Caltanissetta.

Sul palco dell’auditorium “G.Bufalino”, indossato l’archetto per far arrivare la sua voce a tutti e 300 studenti presenti, con il garbo che lo contraddistingue ha parlato con i liceali incoraggiandoli a cercare attorno a loro – e soprattutto dentro di loro – la bellezza che rende la vita così speciale.

Un messaggio che veicola anche attraverso i suoi romanzi nei quali prova a raggiungere i suoi lettori e toccare la loro anima reinterpretando i protagonisti della letteratura classica o inventando una storia ambientata nella società contemporanea.

Il suo romanzo d’esordio “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, nel 2010, è stato già un successo e da allora Alessandro D’Avenia non si è più fermato provando, attraverso i suoi scritti, a parlare di tematiche introspettive ed esistenziali come la fragilità umana, l’amore e il coraggio di affrontare le proprie paure per riuscire a superarle e, dunque, vincere come essere umano.

Proprio come, recentemente, ha fatto con il suo ultimo libro “Resisti, cuore” nel quale, interpretando lo spirito del nostro tempo, percorre i personaggi dell’Odissea attualizzandoli e incoraggiando il lettore a trovare e raggiungere la propria “Itaca”.

Ospite del “Progetto lettura”, programma fortemente sostenuto dal Dirigente scolastico Vito Parisi e coordinato dalla professoressa Adriana Valenza in sinergia con il Dipartimento di materie umanistiche dell’I.I.S. “A.Volta”, l’autore ha coinvolto e conquistato la platea.

“Sono lieto che i miei studenti abbiano potuto vivere un momento di confronto con questo autore che ha saputo affrontare tematiche così importanti utilizzando un approccio comunicativo efficace. Ringrazio Alessandro D’Avenia per aver arricchito i nostri allievi con interessanti spunti di riflessione che, sono certo, non dimenticheranno” ha commentato il dirigente Vito Parisi a margine dell’incontro.

Incontrando Alessandro D’Avenia non si ha la percezione di avere di fronte un autore con migliaia di copie vendute e tradotte in diverse lingue.

Si presenta, a chi lo incontra, affabile e disponibile e, proprio come dovrebbe fare un educatore, insegna con il suo esempio il rispetto per l’altro.

Rifiuta l’altisonante definizione di “autore di successo” spiegando che l’etimologia stessa di questa parola deriva da un verbo latino che significa “accrescere”. Ed è proprio questo concetto che interessa ad Alessandro D’Avenia: “Quello che mi entusiasma nella vita – spiega –, ciò che faccio come scrittore e, innanzitutto, come insegnante, è stare di fronte alla vita e avere la possibilità di farla crescere anche di poco. Non è importante, quindi, se questo avviene attraverso le parole che dico in classe o che scrivo nei libri perché è l’esito di un’unica chiamata che sento: dare senso alla mia vita lasciando un po’ più di vita rispetto a quella che ho trovato. Questo è ciò che ho avuto e che devo restituire perchè la vita è stata molto generosa con me e di questo sono grato”.

E il valore dato alla scuola, che lo spinge a continuare a insegnare, deriva proprio da un esempio virtuoso che lo scrittore ha ricevuto quando, da bambino e adolescente, era tra i banchi di scuola proprio come i ragazzi che aveva di fronte oggi. “Ho avuto dei maestri che mi hanno guardato proprio come autori, sono stati lì ad accrescere la mia vita. Io voglio, semplicemente, fare altrettanto”.

Per essere un buon insegnante e saper coinvolgere ogni alunno e ogni persona che si incrocia nel proprio cammino la formula, per Alessandro D’Avenia è molto semplice ma, al tempo stesso, stimolante da raggiungere. La meta, per quanto impegnativa, sarà gratificante perché il successo di un ragazzo rappresenta un traguardo anche per chi lo ha sostenuto.

“Ogni insegnante, quando ha di fronte un alunno, dovrebbe ricordare che l’universo ha 14 miliardi di anni e che non c’è mai stato un ragazzo che ha avuto quelle caratteristiche, quella storia. Ciascuno di noi è unico nella storia umana e se noi docenti ci soffermassimo su questo dato capiremmo che all’inizio di ogni anno scolastico ci dovremmo sedere con i genitori e chiederci ‘cosa dovremo fare con questa persona, con questa cosa che non è mai accaduta’.

Per lo scrittore – insegnante le soluzioni sono due: collaborare o farsi una stupida guerra. Ma quest’ultima soluzione finirebbe per rovinare tutto perché, alla fine, i ragazzi non fanno altro che imitare le relazioni che ci sono fra adulti.

“Se gli adulti tra loro – tra colleghi o con i genitori – iniziano una guerra cosa dovremmo pretendere da un ragazzo che vede questa situazione? Lui o lei inizierebbe una guerra innanzitutto dentro sé stesso e poi con il mondo. Se, invece, vede che c’è un mondo di adulti impegnato a far sì che questa storia, la sua storia, fiorisca allora sicuramente succederà qualche cosa di buono. Rimarrà intatta la libertà del ragazzo di decidere cosa vuole fare della sua vita”.

E per concludere, invitato a utilizzare il gergo dei ragazzi, Alessandro D’Avenia lancia un hashtag: #ricordatidivivere. “Questo è ciò che ho imparato dagli antichi e che ancora oggi è attuale – conclude -. Internet crea continuamente un ‘altrove’. Noi umani abbiamo così tanta paura di essere noi stessi che, a un certo punto, cominciamo a fuggire e a costruire un’illusione di destino che in qualche maniera ci consoli sul momento, ci dia delle ricompense continue. Alla fine, però, tutto questo provoca un dolore altrettanto profondo perché ci siamo dimenticati chi eravamo veramente. Io, allora, esorto tutti noi a uscire ogni tanto ‘dall’altro’ venire ‘qui e ora’ dove la vita è cruenta, difficile però è anche molto divertente perché ciascuno può fare ed essere sé stesso, un individuo unico e speciale”.

Come ha spiegato la professoressa Valenza, coordinatrice dell’attività, “la scelta di incentrare il progetto lettura su “Resisti, cuore” di Alessandro D’Avenia è stata dettata principalmente dall’indubbio carisma mediatico e comunicativo di uno scrittore inserito nel mondo della scuola, popolarissimo tra i giovani, autore di best sellers rinomati e tradotti e dai quali sono state tratte pellicole cinematografiche di successo”.

E dopo aver ascoltato le sue parole, questa mattina, è indubbio che la scelta dell’ospite sia stata eccellente.

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