CALTANISSETTA. Si è svolto al Liceo “Ruggero Settimo” di Caltanissetta il V Seminario di Studi Classici in memoria di Francesca Fiandaca Riggi. Il tema scelto dal comitato scientifico “Cura di sé e cura degli altri nell’antichità classica” è risultato di grande interesse e le relazione dei diversi studiosi provenienti dagli Atenei di Palermo, Catania e Enna hanno affrontato il tema della cura nelle diverse dimensioni, a partire dal sé per arrivare alla cura degli altri uomini e al rispetto dell’ambiente.
La D.S. Irene Cinzia Maria Collerone ha introdotto il tema cogliendone gli aspetti di grande attualità e di interesse anche pedagogico in un momento così travagliato della nostra civiltà e la professoressa Luisa Brucale dell’Università di Palermo ha moderato l’incontro. Nel primo intervento la prof.ssa Sabrina Grimaudo dell’Università di Palermo, ha sviluppato il tema a partire dalla valenza di alcuni termini greci, quali terapèia, uporesìa e epimèleia negli scritti di Ippocrate e in alcuni Dialoghi di Platone sottolineando che già la civiltà classica aveva individuato nel rapporto paziente/medico il punto più delicato e importante del “curare”.
Il prof. Pietro Cipolla dell’Università Kore di Enna, ha
presentato l’opera di una delle prime donne medico del passato, ovvero
Ildegarda di Birgen che nel XII secolo scrisse opere di vario genere fra cui
trattati medici interessanti e per alcuni versi anticipatori di alcune acquisizioni
moderne, quali la medicina di genere e il rispetto per l’ambiente. Con la
lettura e analisi di una epigrafe di Nicomedia del V secolo d.C. la
professoressa Margherita Cassia dell’Università di Catania ha posto l’accento
su come venisse recepita la funzione del medico quando l’esito della cura non
fosse stato positivo per il paziente.
Ha chiuso l’interessante Seminario il professore Franco Giorgianni che ha raccontato, attraverso la testimonianza di Erodoto la storia di un medico famoso dell’antichità, Democede, medico della regina persiana Atossa. Anche in questo intervento si è sottolineato come già nella Grecia classica fosse ben chiaro come il rapporto asimmetrico medico/paziente dovesse fondarsi sul rispetto del pudore e della intimità del paziente da parte di chi si prendeva cura di lui.
I partecipanti al Seminario, molti in presenza, alcuni on line, hanno poi avuto modo di intervenire offrendo ulteriori spunti di riflessione.