Verrà ricordato per sempre come un momento fondamentale per la storia e la cultura italiana a prescindere dal proprio personale orientamento politico.
Erano le 17:30 del 26 gennaio 2024 e sulle reti Mediaset Silvio Berlusconi fece mandare in onda il video in cui annunciava la sua discesa in campo con Forza Italia.
“L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti” era la sintesi di tutto il suo percorso politico che da quel momento e fino ala sua morte lo avrebbe caratterizzato.
“Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare“.
Una scelta che il Cavaliere ha poi nel tempo sempre motivato con la necessità di contrastare il potere dilagante di una sinistra che non credeva abbastanza nell’imprenditoria italiana e, in generale, nell’individuo.
“Le nostre sinistre pretendono di essere cambiate. Dicono di essere diventate liberaldemocratiche. Ma non è vero. I loro uomini sono sempre gli stessi, la loro mentalità, la loro cultura, i loro più profondi convincimenti, i loro comportamenti sono rimasti gli stessi. Non credono nel mercato, non credono nell’iniziativa privata, non credono nel profitto, non credono nell’individuo“.
Quel messaggio, a 30 anni dalla sua originaria messa in onda, resta comunque il momento in cui è cambiato il destino dell’Italia e degli italiani.
E’ stato quattro volte premier rimanendo il politico che più a lungo ha presieduto il Governo con i suoi 3340 giorni di permanenza a Palazzo Chigi.
Napoli 1994, Sardegna 2001 e L’Aquila 2009. A livello internazionale è stato l’unico leader ad accogliere, come paese ospitante, 3 vertici mondiali.
A prescindere dal suo percorso personale e professionale, delle vicende legate alla vita privata e alle vicende legali non si può negare che dalla sua villa di Arcore e dalle sue aziende nei pressi di Milano, Silvio Berlusconi ha compiuto un percorso che ancora oggi resta imbattuto per il panorama repubblicano italiano.