Per due giorni, giovedì e venerdì prossimi, 78 studenti provenienti dal liceo “Pirandello di Bivona Agrigento e “Russo” di Caltanissetta indosseranno i panni di deputati dell’Assemblea regionale siciliana, per calarsi nei meccanismi di funzionamento del più antico Parlamento italiano, facendo i conti con la complessità del governo della cosa pubblica. Gli studenti si divideranno in gruppi parlamentari (con nomi di fantasia) ed eleggeranno il presidente e l’ufficio di presidenza dell’Ars.
Il progetto “Parlamento Siciliano – Statuto e Cultura”, voluto dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e realizzato in partership da “United Network”, organizzazione associata al dipartimento di “Global Communication” delle Nazioni unite e specializzata in progetti di didattica innovativa, è stato presentato in mattinata a Palazzo dei Normanni, alla presenza oltre che di Galvagno, anche di Riccardo Messina, presidente “United Network”, il presidente della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso e Fabrizio Scimè, segretario generale Ars. “E’ la prima volta che si realizza questo progetto e così come annunciato nel giorno dell’insediamento – ha spiegato Galvagno – vogliamo far vedere il palazzo, ma anche per mostrare il lavoro che svolgiamo.
A volte si fa confusione tra palazzo del governo e palazzo del parlamento, spesso non si capiscono le differenze tra presidente della regione e presidente dell’assemblea regionale. E’ un modo per avvicinare le nuove generazioni alla politica – ha proseguito – Fare una simulazione e far provare con mano l’esperienza di sedere tra i banchi dei parlamentari sarà una esperienza entusiasmante perché gli studenti saranno chiamati a trovare un accordo di sintesi anche per eleggere il consiglio di presidenza e poi per approvare un ddl, quindi il testo, gli emendamenti”.
Studenti e studentesse, in giacca e cravatta o tailleur, dopo aver frequentato un corso di 16 ore nelle loro scuole, si cimenteranno nell’approvazione di un disegno di legge a sostegno del diritto allo studio nelle università e nel sistema di istruzione superiore siciliano, confrontandosi con emendamenti, maggioranze e dibattendo tra di loro, sino all’approvazione di una legge organica su “norme per l’attrazione degli studenti universitari in Sicilia”. “Con questo programma riusciremo a raccontare la fatica della democrazia, l’esercizio più alto che il cittadino possa svolgere – ha detto Messina – Un modo per cimentarsi nell’esercizio della cosa pubblica, ma anche per sviluppare le loro competenze trasversali: parlare in pubblico, assumere la leadership, trattare e condividere soluzioni, impegnarsi per migliorare con soluzioni concrete i propri coetanei”.
“Alla simulazione – ha aggiunto Patrizia Monterosso – si affiancherà, nell’ambito del progetto, una prospettiva culturale con un percorso didattico museale all’interno di Palazzo dei Normanni, sotto la direzione scientifica della Fondazione Federico II, per la storia ed il processo culturali che nei secoli si sono sviluppati dentro questo palazzo. Sarà dato anche un riconoscimento al merito a coloro che si sono distinti nel corso dei lavori”.