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Italia, abusi punitivi contro la nipote: condannati gli zii. Per i magistrati si trattò di violenza sessuale di gruppo

Un raid punitivo contro la nipote che aveva fatto denuncia per lamentare abusi subiti da uno dei due, sia da lei che dalla sorella, per sette anni e fin da bambine. Per questo i due zii della giovane – entrambi ultraquarantenni – sono stati condannati per violenza sessuale di gruppo: il mandante del raid a sei anni e l’esecutore materiale a 8.

Al termine del rito abbreviato – come riportato dai quotidiani locali – il Gup Corrado Schiaretti ha inoltre condannato i due a risarcire la giovane, parte civile con l’avvocato Simone Balzani, con danni da quantificare in separata sede del Tribunale di Ravenna.

La contestata violenza si era verificata a inizio febbraio 2021 in una abitazione del Ravennate, là dove si era presentato uno dei due zii assieme ad altre due persone, al momento rimaste ignote, per convincere la giovane a ritirare la denuncia. Al rifiuto della ragazza, secondo l’accusa erano scattati gli abusi di gruppo per punirla. I due imputati hanno sempre sostenuto che in quel frangente si trovavano invece dall’allora avvocato in Veneto: un alibi che in prima battuta aveva retto spingendo il Riesame alla scarcerazione dopo il fermo della Procura applicato dalla polizia.

Ma sia le verifiche della squadra Mobile ravennate – coordinate dal Pm Angela Scorza – che le parole della giovane sentita in incidente probatorio, avevano confermato l’accusa. In particolare proprio durante la visita dall’avvocato, i due – a causa della notifica di atti per altro procedimento – avrebbero potuto apprendere il nuovo indirizzo della giovane.

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