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È morto Franz Beckenbauer, il mondo del calcio piange il “Kaiser”

La morte di Beckenbauer, il mondo del calcio piange il “Kaiser” “Morto serenamente ieri circondato dall’affetto della famiglia” Roma, 8 gen. (askanews) – Il mondo del calcio piange la scomparsa di Franz Beckenbauer indimenticato campione tedesco morto ieri all’età di 78 anni. In carriera ha vinto due Mondiali, uno da giocatore (1974) e uno poi da ct della Germania (1990), due Palloni d’Oro, vinti giocando da difensore, più tutta una serie di trofei con il suo club, il Bayer Monaco: 3 Coppe dei Campioni, una Intercontinentale, una Coppa delle Coppe, 5 campionati, 4 Coppe di Germania. “È con profonda tristezza che vi informiamo che mio marito e nostro padre Franz Beckenbauer è morto serenamente ieri, domenica, circondato dalla sua famiglia”, ha annunciato la famiglia. “Vi chiediamo di piangere in silenzio e di astenervi dal fare domande”, recita la nota diffusa dalla famiglia dell’ex campione tedesco. L’Equipe ricorda Beckenbauer aprendo il proprio sito con un’immagine-simbolo: la partita è la mitica Italia-Germania Ovest 4-3 giocata il 17 giugno 1970 allo Stadio Azteca. Un fallo di Cera procura a Beckenbauer una lussazione della spalla, ma il difensore tedesco decide di restare in campo e gioca con un braccio legato al busto da una fasciatura.

L’Uefa scrive: “Ha plasmato il calcio tedesco come nessun altro”. Rudi Voeller parla di “Fonte di ispirazione per più di una generazione, rimarrà per sempre un faro del calcio tedesco”. Capitano della Germania nel 1990 (quando Beckenbauer era Ct), l’ex interista Lothar Matthaus ricorda così il Kaiser: “Per tutti era un grande, ma io ho perso un caro amico. Lo shock è profondo, anche se sapevo che Franz non si sentiva bene. La sua morte è una perdita per il calcio e per la Germania tutta. È stato uno dei più grandi da giocatore e da allenatore, ma anche fuori dal campo. Franz era una personalità eccezionale non solo nel calcio e godeva di riconoscimenti in tutto il mondo. Franz era una persona grande e generosa. Un caro amico ci ha lasciato. Mi mancherà, mancherà a tutti noi”. Roberto Boninsegna lo incontrò in quella famosa semifinale di Messico 1970 “lui era il regista in assoluto, quello che dettava i tempi. Era il vero capitano in campo, il vero uomo squadra” dice. Per l’Inter “Esempio di classe e correttezza, leggenda del calcio mondiale: il Club e tutto il mondo nerazzurro si uniscono al cordoglio per la scomparsa di Franz Beckenbauer”. Il Bayern club di cui Beckenbauer ha cambiato la storia piange il suo mito e leggenda: “All’improvviso, il nostro mondo non è più lo stesso di prima: più scuro, più silenzioso, peggiore. Piangiamo la scomparsa dell’incomparabile ‘Kaiser’, senza il quale il Bayern non sarebbe mai diventato il club che è oggi”.

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