Le temperature invernali, alla fine, sono veramente arrivate e il termometro è precipitato giù di diversi gradi. Una condizione atmosferica “nella norma” che, però, crea un grande disagio ai bambini della scuola dell’infanzia “Aldo Moro” e della scuola primaria “Gianni Rodari” che ieri, lunedì 8 gennaio, sono rientrati in classe trovando una brutta sorpresa: caldaia guasta e conseguenti termosifoni spenti.
Dopo ben 16 giorni di interruzione delle attività scolastiche le aule hanno avuto tutto il tempo per potersi “raffreddare” e adesso il rischio è che ad ammalarsi siano gli stessi alunni che frequentano i due plessi.
“Il problema, in entrambi i casi è
legato a un guasto alla caldaia – ha spiegato al nostro giornale online il
dirigente scolastico Antonio Dibilio – ma nel pomeriggio entrambi gli impianti
torneranno a funzionare e i bambini rientreranno in classi climatizzate e con i
termosifoni accesi”.
Nel plesso “Aldo Moro” proprio oggi pomeriggio dovrebbe arrivare il pezzo mancante e immediatamente sarà montato per avviare il sistema. Una caldaia che a breve sarà sostituita poiché “si attende soltanto un appuntamento con il personale specializzato che dovrà istallarla”.
Anche per il plesso “Gianni Rodari” l’impresa incaricata della manutenzione interverrà nel pomeriggio per sistemare un piccolo mal funzionamento in una caldaia nuova che è stata cambiata a settembre 2023.
Problematiche fisiologiche che possono accadere quando si tratta di impianti di riscaldamento e ingranaggi – nuovi o usurati nel tempo – ma le domande che si pongono i genitori sono soprattutto due. La prima è capire perché non si sia verificato il corretto funzionamento dell’impianto giorni prima del riavvio delle attività scolastiche. Il guasto, in tal modo, si sarebbe rilevato in anticipo e la manutenzione sarebbe intervenuta prima dell’8 gennaio.
La seconda è comprendere perché non si sia autorizzata un’uscita anticipata o una didattica a distanza così come stabilito a dicembre con l’istituto “Ruggero Settimo” di Caltanissetta a seguito di un’ordinanza del Sindaco Roberto Gambino finalizzata a ridurre la permanenza scolastica al minino necessario per tutelare studenti e personale.
La normativa scolastica, però, prevede che la sospensione delle attività in presenza sia autorizzata soltanto in ben definite condizioni tra cui le temperature esterne e la tempistica utile a risolvere il guasto. E – hanno spiegato dalla scuola – non era questo il caso.
Studiare al freddo non è accettabile a nessuna età, soprattutto se si tratta di bambini così piccoli. Una condizione di disagio che ha vissuto anche il personale scolastico tra docenti e ATA.
“Abbiamo agito con tempestività cercando di risolvere subito la questione – ha concluso il dirigente scolastico Antonio Dibilio -. Comprendiamo bene le motivazioni delle famiglie e siamo sensibili alle esigenze dei nostri allievi ed è per questo che abbiamo agito per risolvere il problema nel minor tempo possibile”.
E domani i genitori auspicano di trovare ambienti riscaldati e accoglienti.