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Caltanissetta. Iniziato al “Rapisardi – Da Vinci” ciclo di conferenze dei Carabinieri con il Soroptimist Club

CALTANISSETTA. E’ iniziato il 26 gennaio con gli studenti delle quarte classi dell’ Ist. Tecnico Economico “Rapisardi-da Vinci”, diretto dalla Prof. Santa Iacuzzo, il ciclo di conferenze dei Carabinieri con il Soroptimist Club Caltanissetta, presieduto dalla dott. Laura Corso, per educare alla cultura della legalità e sensibilizzare sull’importanza dei comportamenti responsabili.

Dopo una breve introduzione della docente prof. Antonella Scarantino, la Presidente Corso ha portato il suo contributo sul tema della parità di genere sui luoghi di lavoro e in famiglia, del contrasto alla violenza delle donne e del bullismo. La dott. Claudia Marchese Ragona (psicologa), attraverso un video riguardante i segnali di una relazione tossica, ha sottolineato gli aspetti medico-legali e le conseguenze delle violenze subite  dalle donne e dai minori ,e che purtroppo nella peggiore delle ipotesi sfociano nella eliminazione fisica .

Il Ten. Simone Maria di Monaco si è invece soffermato sul sostegno alle vittime di violenza, grazie al  protocollo sottoscritto tra Comando Generale dell’Arma (ma anche con la Polizia di Stato) e Soroptimist, che dal 2015 promuove l’allestimento, su tutto il territorio nazionale all’interno delle Caserme, di locali idonei all’ascolto di donne che hanno subito violenza e di altre figure vulnerabili. Il progetto denominato “Una stanza tutta per sé” non ha mai fermato ad oggi il suo cammino; infatti al 31 dicembre scorso, ne sono state realizzate più di 250 e tra queste, rientrano quelle realizzate a Caltanissetta presso il Comando Provinciale  e a San Cataldo, presso la Tenenza.

Nella seconda parte, il rappresentante dell’Arma si è confrontato con gli studenti sulla disamina degli aspetti che caratterizzano il delicato argomento  del  bullismo e cyberbullismo e su molti altri fenomeni di devianza giovanile. Perché anche la dimensione digitale dei rapporti deve scoprire il proprio status. Il concetto di community non puó esulare dai valori che ci rendono ‘umani’.

All’iniziale timido contributo della platea dei giovani , e’seguito un dibattito sempre più attivo e partecipato , incoraggiato dai relatori che sono riusciti a coinvolgerli e renderli protagonisti di un incontro, che è uscito dai canoni , relatori /uditori, ma che ha fatto registrare le testimonianze dirette.

Questo appuntamento, il quinto rispetto al precedente anno sociale, ma il primo di quello appena inaugurato, avrà un seguito presso altri istituti scolastici con le stesse modalità e finalità, perché queste tematiche debbono essere trattate con continuità nelle scuole, ma anche nelle sfere familiari, perché è fondamentale che i giovani imparino a conoscere le  problematiche che li affliggono per decodificare i segnali di una sofferenza e ridurre l’impatto che potrebbe avere sulla loro crescita. Inizitive come queste, possono essere utile supporto per incoraggiarli ad affrontare il disagio che tanta influenza può avere sulla loro vita futura.

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