CALTANISSETTA. Gli studenti e le studentesse dell’IIS. “A. Volta” di Caltanissetta, diretto dal Dirigente Scolastico prof.re Parisi Vito, delle classi quinte B-I Liceo Scientifico e delle quinte S-T Liceo Scientifico Sportivo, accompagnati dalle docenti Cumbo, Di Piazza, Gallo Afflitto, Liotta, Locascio e Pacinella, nell’ambito del progetto svolto in collaborazione con il TOLI-CDEC “We need understand, to remember, to act” (Conoscere, ricordare, agire), in occasione della Giornata della Memoria hanno partecipato al matinée “SHOAH il viaggio del dolore” di Orazio Di Giacomo, presso il teatro “Eschilo” di Gela .
Lo spettacolo di grande impatto emotivo frutto di sette anni di ricerche personali dell’autore ha permesso agli studenti di affrontare le tematiche della Shoah attraverso la rappresentazione teatrale. Sul palco da un lato la follia, non giustificabile, del dittatore Adolf Hitler ha preso vita attraverso l’ascolto della lettura delle leggi di Norimberga, dall’altro la sofferenza di un popolo che ha subito le peggiori atrocità dell’odio. Tanti momenti forti dove l’empatia fa da padrona, come, ad esempio, il momento della deportazione, l’ansia e quella sensazione di sentirsi perduti, mentre gli ebrei stavano sui treni, il momento in cui venivano classificati e divisi. Lo spettacolo non ha comunque perso di vista i grandi valori, ha messo in evidenza la forza dell’amicizia, dell’amore e della speranza.
Insegnare la Shoah rappresenta una straordinaria occasione
anche in relazione purtroppo al nostro presente. Addentrarsi con lucidità nella
complessità di questo evento è un’operazione significativa in riferimento al
presente e nel tentativo di sviluppare gli anticorpi necessari per riconoscere
e combattere le nuove manifestazioni di discriminazione, di sopraffazione, di
odio, di razzismo e del risorgente antisemitismo.
Il regista ha molto apprezzato la presenza del Liceo, evidenziando come gli studenti e le studentesse hanno mostrato un grande rispetto per il ‘Teatro’, creando un’atmosfera come in un luogo religioso e afferma inoltre di aver colto la loro attenzione ai dettagli dell’opera, sentendoli catturati dalla rappresentazione, come catapultati nel pieno degli eventi degli anni della Seconda Guerra Mondiale. “La loro commozione è stato un grande successo, soprattutto in questo periodo in cui le guerre nel mondo avanzano e si fanno sempre più rumorose e pericolose.”
Queste le parole del regista Orazio Di Giacomo. “Ho provato a donare tramite quest’opera un pizzico di umanità, spesso ci domandiamo: ‘Dov’è Dio?’ ma ancora una volta la vera domanda è ‘Dov’è l’uomo?’, e credo fortemente che questo messaggio sia arrivato chiaro a tutti i ragazzi presenti in Teatro”. Ha poi aggiunto: “gli studenti durante lo spettacolo si sono ritrovati faccia a faccia con una cruda realtà, perché l’opera non romanza affatto gli eventi accaduti, a volte bisogna guardare coi propri occhi, toccare con le proprie mani la realtà, svegliarsi da questo finto sonno che ci rende quasi inermi davanti alle decisioni che poi altri prenderanno per noi”.
Nel pomeriggio gli studenti hanno incontrato presso il Museo Diocesano di Caltagirone il prof.re Failla Francesco studioso di Luigi Sturzo, docente di storia moderna e metodologia della storia presso l’Università di Catania. Durante l’incontro il prof. Failla ha parlato di Sturzo, fondatore del Partito Popolare Italiano, oppositore di Mussolini e studioso del totalitarismo. Partendo dalla coincidenza del giorno (19/01/1919-2024) con l’appello “liberi e forti” di don Luigi Sturzo, con il quale veniva fondato il Partito Popolare Italiano, il professore ha tratteggiato il percorso umano, spirituale, politico e culturale del grande statista.
Si è soffermato sui rapporti con le autorità ecclesiastiche durante il suo lungo esilio a New York e a Londra. Ha descritto l’impegno per la sua Caltagirone, che gli ha dato i natali e di cui è stato Prosindaco, nella quale promosse la realizzazione di cooperative agricole, casse rurali e società operaie. Sollecitato da alcune domande degli studenti, ha poi parlato dei progetti di riforma sociale ed economica del Meridione. Infine, ha invitato gli studenti ad approfondire la figura di don Luigi Sturzo, non come un uomo del passato, ma come una voce laica che può con le sue tesi ancora oggi dire molto sulla situazione economica, sociale e politica del nostro paese.
Gli studenti e le studentesse delle stesse classi hanno assistito il 23 gennaio 2024, sempre nell’ambito delle attività previste dal progetto, all’intervista online a Sami Modiano realizzata dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma alla Università la Sapienza. All’iniziativa hanno aderito oltre 500.000 studenti di circa 3.000 classi, collegati da tutta Italia; tra questi anche gli studenti e le studentesse del Liceo Scientifico ‘Archimede’ di Acireale e dell’ISS ’Don Colletto’ di Corleone, scuole che aderiscono al progetto TOLI-CDEC “We need understand, to remember, to act” insieme al Liceo.
Una testimonianza pesante e forte quella di Sami, che a solo quattordici anni è sopravvissuto al campo di sterminio di Birkenau e che ha commosso tutti nell’Auditorium ‘Bufalino’ dell’ISS ‘A. Volta’ di Caltanissetta. Il racconto di quei giorni che lo hanno condotto nell’orrore è stato interrotto spesso dalla commozione. “È facile da raccontare a parole adesso” -sottolinea Sami- “ma bisogna averlo vissuto, come si fa? Dove finiscono la dignità e il pudore?”. Una domanda lo ha tormentato per tutta la vita: “perché io”. Ma dopo il primo viaggio a Birkenau, fatto con l’amico Piero Terracina, Sami ha una missione: ‘essere testimone’, durante l’intervista ha detto: “ho giurato di andare avanti fino a che Dio mi accompagnerà”, perché non accada mai più.