Scuola

Caltanissetta, criticità alla M. Abbate. L’esasperazione dei genitori: “Pessima qualità della mensa scolastica”

“A tutto c’è un limite” recita un antico detto popolare e, per i genitori degli alunni che all’Istituto comprensivo Martin Luther King di Caltanissetta plesso scolastico Michele Abbate, frequentano il tempo prolungato comprensivo di mensa, questo “limite” è stato ampiamente superato da diversi mesi.

Il problema non riguarda la scuola nel suo specifico né la gestione della dirigenza e dei docenti bensì tutto quanto è di competenza alimentare della Cooperativa affidataria del servizio che, secondo il parere dei genitori, è di una qualità scadente e ben al di sotto dei criteri minimi di nutrizione previsti dalla normativa nazionale.

“Tutto ciò che riguarda il servizio mensa della Cooperativa che gestisce il servizio è un disastro – hanno spiegato i genitori degli alunni coinvolti – e siamo al culmine dell’esasperazione. E per lo più paghiamo regolarmente e puntualmente un servizio assolutamente inadeguato”.

E per motivare la loro protesta – espressamente manifestata verbalmente e tramite lettera scritta non soltanto ai vertici della cooperativa ma anche agli uffici comunali responsabili dell’affidamento del servizio – hanno pure elencato tutto ciò che “non funziona”.

“I nostri figli tornano da scuola affamati perché spesso non mangiano abbastanza. Nei piatti vengono serviti cibi poco cotti o non scongelati adeguatamente per cui ancora pieni di gelo o, addirittura, maleodoranti, salse dal sapore acidulo (che non riguarda un problema di gusto bensì di conservazione alimentare), cibi duri e unti con eccessivo olio e ci sono casi in cui gli stessi alunni trovano alimenti mordicchiati e, dunque, riciclati dal turno precedente. E se qualcosa viene ritenuto gustoso dai bambini non è possibile poter chiedere il bis, anche se la seconda delle portate viene completamente lasciata nel piatto dalla maggior parte della scolaresca”.

Un lungo elenco soltanto parzialmente comunicato all’istituto M.L. King che, comunque, tramite la dirigente Daniela Rizzotto si è impegnato e attivato per comprendere l’effettiva qualità del servizio ed eventuali soluzioni per migliorarlo.

Contattata dal nostro giornale la dirigente ha spiegato che, come previsto dalla normativa nazionale, anche nell’istituto nisseno esiste una commissione mensa che soltanto poche volte si è presentata a scuola per un dovuto sopralluogo utile a verificare la veridicità delle dichiarazioni degli alunni. Affermazioni, comunque, non confermate dai docenti presenti durante il servizio che, pur mangiando lo stesso cibo dei bambini, non hanno segnalato alcuna problematica.

“Lunedì 29 gennaio avremo un incontro al quale saranno presenti i dirigenti del Comune, i referenti della cooperativa e la commissione mensa. In quella sede cercheremo di comprendere la situazione e trovare una soluzione che possa rasserenare i genitori e dimostrare la qualità adeguata del servizio offerto – ha spiegato la dirigente mostrandosi completamente disponibile e collaborativa con tutte le parti coinvolte – Alcune segnalazioni saranno adeguatamente prese in considerazione ma per altre abbiamo provato a spiegare che alcune abitudini, magari involontariamente adottate in passato, non possono essere tollerate per la salute e la sicurezza dei bambini come, ad esempio, la possibilità per gli alunni di portarsi il cibo a casa dalla mensa. Comprendiamo bene che in questo particolare periodo storico gli sprechi alimentari devono essere evitati ma, certamente, non possiamo consentire ai bambini di portare a casa alimenti che si possono degradare durante le restanti ore pomeridiane”. Il budino, ad esempio, dessert che una volta a settimana viene servito ai bambini, se non adeguatamente conservato in frigorifero, possibilmente conservato dentro uno zaino che si trova vicino al termosifone acceso e consumato dopo la fine delle lezioni, può creare danni alla salute.

Altre segnalazioni, come l’utilizzo di un’unica bottiglia d’acqua da due litri che a turno i bambini prendono per riempire il bicchiere proprio e di tutti i compagni (con il rischio che, per il peso e la flessibilità della plastica, la bottiglia si riversi sul tavolo bagnando coloro i quali si trovano attorno) saranno adeguatamente valutate nelle sue opportunità o alternative.

E l’elenco dei “non va” è sempre in continua evoluzione da quando lo scorso 22 novembre 2023 è stata inoltrata la comunicazione scritta all’ufficio comunale. Colpa anche di un menù spesso variato all’ultimo minuto senza dare adeguata comunicazione ai genitori, frutta intera senza possibilità di essere sbucciata o tagliata o consumata nei tempi troppo stretti del servizio. “Nessuna delle nostre richieste è stata mai presa in considerazione – hanno proseguito i genitori – e auspichiamo che questo incontro di lunedì, che sarà la prima effettiva e reale risposta ricevuta dopo mesi di segnalazioni e totale silenzio delle controparti, potrà portare al miglioramento del servizio nel benessere dei nostri bambini. Le nostre richieste non possono passare inascoltate poiché qui va preso in considerazione lo stato di salute dei bambini mentre si trovano in un ambiente formativo delegato a sviluppare al massimo la crescita personale e educativa della nostra società”.

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