Avviato a Caltanissetta il progetto Custodi del Bello, un franchising del sociale che contrasta l’emarginazione e la povertà con il lavoro; un
modello nato a Milano nel 2017 dalla collaborazione tra il Consorzio Communitas, la Fondazione Angeli del Bello e l’Associazione Extra Pulita, e successivamente adottato anche in altre città italiane del centro nord, arriva adesso anche al Sud Italia, grazie al protocollo d’intesa, siglato a Roma il 7 luglio scorso da Caritas Italiana e Fondazione Con il Sud.
Sono queste le due realtà che si stanno impegnando a sostenere il progetto “Custodi del Bello” nel sud-Italia con un investimento complessivo messo in campo da Caritas Italiana (attraverso fondi 8xmille messi a disposizione della CEI) e Fondazione Con il Sud di 800mila euro.
A presentare l’iniziativa a livello locale il Sindaco, dott. Roberto Gambino e il direttore della Caritas diocesana, dott. Giuseppe Paruzzo.
Le città del meridione coinvolte in Custodi del Bello sono cinque: insieme a Caltanissetta, anche Bari, Bitonto, Cagliari e Matera a cui se ne potrebbero aggiungere altre.
Nei prossimi 36 mesi solo in queste cinque città oltre 200 persone in situazioni di difficoltà saranno inserite in percorsi formativi e lavorativi che le vedranno impegnate nel rendere i quartieri più belli e vivibili; 44 squadre di lavoro si prenderanno cura di strade, parchi, giardini, monumenti e luoghi di aggregazione come scuole e piazze.
Di questo, oltre mezzo milione di euro andrà direttamente a pagare il lavoro delle persone fragili, sostenendone il reddito, e puntando anche alla formazione finalizzata all’acquisizione di nuove competenze.
A Caltanissetta, grazie al finanziamento concesso e con il sostegno della Caritas diocesana e dell’amministrazione pubblica, è prevista la creazione di almeno 6 squadre nei prossimi tre anni, che saranno impegnate principalmente nella cura e nella pulizia delle aree pubbliche del centro storico di Caltanissetta, delle strade e delle ville: “occorre investire in bellezza laddove c’è degrado” (Papa Francesco) e Custodi del Bello qui a Caltanissetta vuole essere attivatore di processi generativi capaci di
innescare cambiamenti sia nella vita delle persone che nella comunità stessa. Con questo progetto “Custodi del Bello” vuole trasformarsi da iniziativa sperimentale a vero e proprio modello di coesione sociale nazionale. La novità assoluta è rappresentata, infatti, dal sostegno concreto di due realtà nazionali come Fondazione Con il Sud, impegnata nello
sviluppo del meridione attraverso percorsi di coesione sociale, e Caritas Italiana che può contare su una rete di oltre 200 Caritas diocesane diffuse in tutto il Paese.
Dichiarazione Sindaco dott. Roberto Gambino “Sono felice che Caltanissetta sia una tra le prime cinque città del Sud Italia ad aderire ad
un progetto che unisce l’inclusione alla cura del bello. Caltanissetta avrà i suoi “custodi del bello” che avranno cura degli spazi in cui viviamo. Siamo convinti che il modello del patto di collaborazione tra il comune di Caltanissetta e i cittadini nisseni possa essere applicato in
tante altre occasioni”.
Dichiarazione Direttore Caritas dott. Giuseppe Paruzzo “Custodi del bello, esempio concreto di come il bene possa generare bellezza. Un’iniziativa
che riesce ad accompagnare le persone che si affidano alla nostra Caritas ad un reale percorso di inclusione. La nostra Caritas svolge quotidianamente il suo lavoro con gli ultimi e grazie alla comune visione con l’amministrazione comunale è stato possibile rendere concreto questo percorso”.
Possono diventare “Custodi” tutte le persone in stato di difficoltà sia conomica che sociale: poveri, disoccupati, migranti regolari non ancora integrati, giovani neet che non lavorano e non studiano, over 50 esclusi dal mercato del lavoro che avranno l’opportunità di essere formate e accompagnate al reinserimento nel mondo del lavoro.
Il progetto si articola in tre fasi principali. La prima, in cui enti locali, del terzo settore e le Caritas diocesane selezionano le persone fragili italiane e straniere in stato di difficoltà.
Dopo la selezione, i soggetti vengono formati per far parte delle squadre di intervento (seconda fase) coordinate da personale specializzato e iniziano la loro attività di cura delle città che dura circa 6 mesi.
La terza fase prevede, laddove si creino le giuste occasioni, un eventuale inserimento lavorativo dei “custodi del bello”; grazie al percorso fatto nei mesi precedenti, le persone fragili acquistano nuove competenze, ma anche relazioni e contatti con la comunità.