CALTANISSETTA. Accade nella casa circondariale di Caltanissetta che nel pomeriggio di ieri 22 gennaio, un detenuto extracomunitario, senza alcun motivo, si è chiuso il blindato della stanza della cella, per non farsi vedere e ha appiccato il fuoco ai propri vestiti e suppellettili della stanza.
Il personale in servizio sentito l’odore di bruciato, ha immediatamente notato il fumo che fuoriusciva dalla stanza e sono intervenuti immediatamente, le due uniche unità nel reparto, hanno aperto immediatamente la stanza, all’interno era impossibile accedere a causa del vasto fumo nero che c’era ma, al fine di salvare il detenuto, un’unità è entrata riuscendo a prenderlo, mentre un’altra unità ha dato l’allarme e con un estintore, ha spento le fiamme che avevano avvolto tutto.
Entrambi gli agenti, sprezzanti del pericolo che avrebbero corso, sono intervenuti senza esitare con coraggio e determinazione. Messo in salvo il detenuto al fine di evitare che ardesse vivo, hanno messo in salvo gli altri detenuti del reparto che da lì a poco si sono visti avvolti dal fumo nero che aveva raggiunto i piani superiori. Messi in salvo anche tutti gli altri detenuti e con l’aiuto dell’altro personale, pochissime unità in servizio.
Solo dopo aver terminato le operazioni di soccorso, seppur già in situazioni di gravità per il personale intervenuto, s’è proceduto a soccorrere gli stessi soccorritori, che erano già intossicati dal fumo e hanno avuto la necessità di essere accompagnati presso il pronto soccorso dell’ospedale “S.Elia”, dove sono stati trattenuti avendo, i sanitari, riscontro uno scompenso dei valori causato dal fumo e solo nelle ore mattinali del giorno successivo, dopo aver eseguito l’ultimo esame per verificare la saturazione venosa e avendo riscontrato un abbassamento dei valori sono stati dimessi con una prognosi di GG.5.
La presenza di detenuti difficili e psichiatrici determina un continuo lavorio e stress non indifferente, oltre, a un susseguirsi di eventi critici non indifferenti, per i quali in più occasioni hanno chiesto, dice Rosario Mario Di Prima, Segretario Nazionale del Sindaco Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria (SiNAPPe), l’attivazione di strutture penitenziarie idonee alla gestione di detenuti psichiatrici o l’aumento delle REMS, per la gestione e cura dei malati che sono in custodia cautelare o detenzione per esecuzione di condanne penali.
Era notizia dello scorso anno che nella città di Caltanissetta si sarebbe dovuto attivare una struttura REMS ma, a distanza di mesi, non si ha nessuna novità. La situazione sanitaria nelle strutture penitenziarie è al collasso per carenza di personale infermieristico e di supporto, una condizione questa – dice DI PRIMA – che aggrava ancora di più la precaria condizione lavorativa del personale di Polizia Penitenziaria per l’annosa carenza di personale.
È nostra intenzione, aggiunge ancora, Di Prima, di sollecitare l’amministrazione penitenziaria e la politica di un radicale intervento teso a migliorare le condizioni di lavoro nelle strutture penitenziarie. Ai colleghi direttamente interessati e che, sprezzanti del pericolo, si sono adoperati per salvare una vita umana, deve essere dato, da parte dell’amministrazione, un giusto riconoscimento per l’azione condotta e a loro, oltre che a tutto il personale di polizia penitenziaria va tutta la solidarietà del SiNAPPe con l’augurio di una pronta guarigione per chi direttamente ha avuto la peggio.