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Caltanissetta abbraccia la sua Nissa per il big match con il Pro Favara. Domenica al Tomaselli il cuore di tutta la città batterà per i biancoscudati

CALTANISSETTA. Se Pro Favara – Nissa dell’andata era stata la supersfida che, in qualche modo, ah contribuito ad indirizzare la Nissa verso una dimensione record nel girone A di Eccellenza, Nissa – Pro Favara di domenica prossima è invece una sfida nella sfida, un super match che in pochi, francamente, avrebbero pronosticato così importante sia per la Nissa che per la stessa Città di Caltanissetta.

Si, perchè la partita di domenica prossima al “Tomaselli” non è il classico big match che può premiare questa o quella squadra, ma rappresenta una sfida che coinvolge da vicino anche la Città di Caltanissetta. Una sfida in termini di crescita: di mentalità, di chi vuole e può cominciare a pensare in grande, di chi intende fare di un movimento una forza in grado di dare nuova energia all’intera Città e al suo territorio.

Ecco, in questo senso, Nissa – Pro Favara è una partita che appartiene a tutti i nisseni e ad ognuno di loro. Appartiene di diritto agli Ultras, ai gruppi organizzati che da sempre ci hanno messo cuore, passione e amore per la squadra della loro città, ma appartiene anche ai semplici amanti della Nissa, a coloro che sono legati da piccoli e grandi ricordi di tifo in tempi più o meno lontani.

Ed è una sfida che non può non appartenere anche al settore imprenditoriale ed economico della Città. Oggi la Nissa è Luca Giovannone, ma c’è anche tanta presenza imprenditoriale, tanta passione, tanta voglia di scommettere, attraverso un futuro sportivo migliore in un futuro eccellente anche per la Città. Non c’è imprenditore nisseno che non abbia dato il suo contributo, piccolo o grande, per questo progetto. Ma soprattutto oggi non c’è dirigente che, nel suo piccolo, ieri come oggi, non abbia dato sostegno al progetto.

Un clima di unione così non si aveva ormai da tempo, e il fatto che si stia realizzando fa veramente pensare che Caltanissetta vuole voltare pagina. La presenza di tanti sponsor quanti non si erano visti mai, ma anche il risorgere di una passione per il calcio che sembrava sopita non è solo la vittoria del progetto Giovannone, ma anche la vittoria di una Città. Domenica prossima l’imperativo per la Nissa e per i nisseni è provare a riempire il “Tomaselli”. Ma non perchè bisogna fare l’incasso per dare ossigeno alle casse sociali, ma per vincere una scommessa della Città con se stessa.

Si tratta di dimostrare che Caltanissetta è in grado di cominciare a pensare veramente in grande, di scrollarsi di dosso anni di atavico fatalismo, di vittimismo e disfattismo di bassa lega. In questa Nissa che vince con i record, che trascina, che esalta e che appassiona, c’è una gran dirigenza, c’è una grande squadra, ma anche una grande Città! Una Città che può e deve dimostrare a se stessa di essere in grado di fare cose grandi e importanti puntando ad una crescita non solo sportiva ma d’immagine.

Perchè anche lo sport è immagine, perchè lo sport è il termometro di un territorio e di una classe imprenditoriale che intende scommettere per un complessivo rilancio della Città di Caltanissetta. E allora, ecco che il semplice evento sportivo finisce per andare al di la di quelle che sono le sue prerogative di fondo per diventare l’occasione per segnare uno step di crescita complessiva di una Città che ha bisogno di scrollarsi di dosso provincialismi, beghe e personalismi per diventare espressione di un qualcosa di superiore.

In questo lo sport può e deve dare il suo contributo. Ben venga la Nissa, ben vengano imprenditori illuminati come Luca Giovannone che crede nel miracolo del centro Sicilia, ben vengano i nisseni che sostengono a vario titolo il progetto ognuno con le sue possibilità, ma soprattutto ben venga una Città in grado di cambiare marcia proprio partendo dallo sport. Alla fine Nissa – Pro Favara è una partita di calcio, di 90 minuti, con un vincitore o uno sconfitto, con la possibilità che si possa anche pareggiare, ma oggi nell’aria c’è qualcosa di ulteriore che non può e non deve essere colto da tutti i nisseni.

Non si tratta di arringare gente da portare allo stadio in maniera arraffazzonata, solo per riempire lo stadio, ma si tratta di riempire di passione uno stadio che può e deve finalmente diventare il biglietto da visita della Città. L’occasione è quella giusta: la Nissa può spiccare il volo, può crescere ulteriormente, può vincere, può salire di categoria, può segnare un punto di crescita importante per la Città, ma affinchè ciò accada, diventa importante la risposta dei nisseni.

Diventa necessario creare unità, spirito di condivisione, spettacolo. Da lì le emozioni sportive e calcistiche potranno essere protagoniste. Oggi più che mai a Caltanissetta la gente ha bisogno di tornare a credere nei suoi simboli, nelle sue icone più care ed autentiche, e la Nissa lo è. Il nisseno deve tornare allo stadio perchè deve essere l’amore a portarlo al “Tomaselli” non il fatto che la Nissa sta andando bene e può salire di categoria. E’ fondamentale che il mondo nisseno si riappropri della propria identità e dei propri simboli perchè solo così, nella continuità di una passione, potrà veramente segnare un punto di crescita.

La partita: quella si può vincere, pareggiare o perdere. Ovviamente a Caltanissetta nessuno pensa di poterla perdere ed è naturale che sia così, perchè il livello delle aspettative è molto alto. Tuttavia, prima di vincere sul campo, il progetto Nissa dovrà vincere sugli spalti: dovranno vincere i nisseni, la Città di Caltanissetta! Se questo avverrà, allora la grande sfida sarà anche una sfida comunque vinta indipendentemente dal risultato della partita!

La Nissa è forte, è una squadra tosta, molto ben organizzata e con tante frecce nel suo arco. Anche la Pro Favara è un avversario degno, con tanti giocatori di valore in ogni reparto e con la consapevolezza di vantare una rosa altrettanto forte ed organizzata. Sarà certamente una grande sfida, una di quelle indimenticabili pagine che poi entrano nella memoria collettiva. Ma soprattutto sarà una grande emozione, una di quelle che solo lo sport riesce a trasmettere.

Domenica in palio c’è molto più di 3 punti per una classifica che vede e vedrà la Nissa comunque prima indipendentemente dal risultato che maturerà. Semmai il test nel test, in termini di maturità e crescita complessiva di un progetto, di una mentalità e di un’idea, è quello di poter toccare con mano la crescita in termini di mentalità. Che poi è quella che veramente fa la differenza. E allora domenica 28 gennaio tutti allo stadio per far vincere, prima ancora della Nissa, quel senso di orgoglio, appartenenza e condivisione di valori, simboli e identità in grado di unire un’intera Città.

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