“Cento anni di grazie per la parrocchia San Domenico che oggi celebra il centenario dell’edificazione della parrocchia nella storica chiesa nissena.
Una ricorrenza che la chiesa del Centro Storico condividerà con altre parrocchie limitrofe.
Oltre a quello vissuto nei giorni scorsi a Santa Lucia e Santa Croce sono previste celebrazioni anche a San Giuseppe (Leggi di più)
Le iniziative dedicate a questa ricorrenza sono iniziate già da diversi giorni. Il parroco Don Giuseppe Di Rocco, insieme alla comunità parrocchiale, infatti ha esteso i festeggiamenti lungo 4 giorni organizzando confronti culturali e momenti di preghiera dal 25 gennaio fino a oggi.
Si sono svolte adorazione eucaristica, lectio biblica, Cenacolo Gam e anche un concerto del Coro polifonico Regina Caelorum di Belpasso diretto da Paolo Lamantia terrà un Concerto – Meditazione.
S.E. Rev. Mons. Mario Russotto Vescovo di Caltanissetta ha già presieduto la celebrazione di domenica, funzione alla quale hanno partecipato il Seminario Diocesano e la Corale della parrocchia.
Oggi, lunedì 29 gennaio dalle ore 17.30 la Santa Messa sarà presieduta dal vicario diocesano Mons. Onofrio Castelli.
A seguire, alle 18.00, si svolgerà il convegno storico “La chiesa di San Domenico tra storia, arte e architettura”.
L’incontro, curato dalla Parrocchia San Domenico, l’associazione Alchimia e l’associazione Moncada, inzierà con i saluti del parroco Di Rocco.
Gli interventi, moderati dall’insegnante e ricercatore Angelo Campanella, saranno curati dalla storica Rosanna Zaffuto Rovello, dallo storico dell’architettura Giuseppe Giugno, dall’architetto Salvatore Gumina e dallo Storico dell’arte Felice Dell’Utri.
L’edificio venne costruito nel XV secolo, dopo l’arrivo dei Moncada a Caltanissetta, al centro del quartiere Angeli. La fondazione, avvenuta nel 1458, è stata attribuita dalla tradizione al beato Reginaldo Lombardo, discepolo di San Domenico; tuttavia è probabile che sia stata fondata da Antonio Moncada, terzo conte di Caltanissetta, il quale nel 1458, per ereditare il suo titolo, dovette rinunciare all’abito talare e, pertanto, come “risarcimento” all’ordine domenicano, cui apparteneva, avrebbe fatto costruire una chiesa con annesso convento.
I Moncada per primi scelsero la chiesa come luogo personale di sepoltura; vennero seguiti nei secoli successivi anche da altre famiglie della nobiltà cittadina.
La chiesa continuò ad essere arricchita e migliorata nel tempo. Nel 1573 venne finanziato l’ampliamento del convento e nei primi anni del Seicento venne commissionato il chiostro, completato nel primo decennio del secolo. La facciata è stata realizzata intorno al 1700, in occasione dei lavori di ampliamento, mentre gli stucchi che decorano gli interni risalgono all’Ottocento.
Nel 1650, in occasione di alcuni lavori, vennero scoperti dietro l’altare i resti tre persone, tra cui una donna identificata nella contessa Adelasia, nipote del Gran Conte Ruggero, che la tradizione voleva sepolta nel castello di Pietrarossa e che sarebbe stata traslata a seguito del crollo del castello.
A seguito dell’unità d’Italia, con la soppressione degli ordini religiosi, il convento venne adibito a caserma, e la chiesa venne sconsacrata e usata come magazzino; fu riconsacrata nel 1923.
Durante il convegno saranno letti alcuni brani documentari da alcuni rappresentanti dell’associazione Moncada.
Il parroco di San Domenico invita la cittadinanza a partecipare a tutti gli appuntamenti in programma