CALTANISSETTA. La riunione al dipartimento regionale acqua e rifiuti, con al centro le vicende dell’Ato Cl2 in liquidazione, ha palesato frizioni interne tra i sindaci che compongono l’ambito. All’incontro ha partecipato il sindaco Lucio Greco. Non c’erano invece i primi cittadini di Niscemi, Delia, Mazzarino, Riesi, Sommatino e Butera, ormai completamente estranei alla linea del commissario Giuseppe Lucisano e sempre più convinti che vada convocata l’assemblea per l’avvento della Srr4 nella gestione degli asset e nei rapporti giuridici in essere e inoltre per valutare la sostituzione dello stesso Lucisano.
Il sindaco Lucio Greco, al termine del vertice, ha fatto sapere che c’è la volontà di superare i dissidi ma ha anche parlato di “scelta infelice” da parte dei primi cittadini che non c’erano al tavolo.
A replicargli è stato il sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri che, in una nota, ha sottolineato: “Infelice è la scelta del sindaco di Gela che vuole mantenere in piedi un carrozzone mangiasoldi, ovvero l’Ato Cl2 in liquidazione. Il sindaco di Gela – dice il vicepresidente Srr e sindaco di Delia – sposando la linea seguita dal liquidatore e dal collegio sindacale, non ha consentito di discutere in assemblea la proposta ragionevole avanzata dai primi cittadini di Mazzarino, Riesi, Butera, Niscemi, Delia e Sommatino, che hanno chiesto al liquidatore pro-tempore e al presidente del collegio sindacale di procedere all’immediata convocazione dell’assemblea ordinaria dei soci per discutere e deliberare l’avvio delle procedure per il subentro della Srr4 in tutte le funzioni, competenze e rapporti giuridici, attivi e passivi, facenti capo all’Ato Cl2 in liquidazione e le determinazioni sequenziali.
Soltanto con il subentro della Srr4, così come è stato già fatto per l’Ato idrico di Caltanissetta al quale è subentrata l’Ati, si potrà immediatamente chiudere la liquidazione e arrestare l’ingiustificato esborso di danaro pubblico. Con la sua scelta infelice, il sindaco di Gela sta ostacolando la chiusura immediata della liquidazione, che si protrae da oltre un decennio arrecando notevoli danni ai soci e per essi ai cittadini di Gela e dell’intero ambito. Ogni anno, l’Ato rifiuti spende milioni di euro per la gestione”. Bancheri conferma le valutazioni già espresse da tutti i sindaci che chiedono la convocazione dell’assemblea.
“Il subentro immediato della Srr in tutti i rapporti attivi e passivi dell’Ato, nelle funzioni residuali dell’ambito, nei contratti stipulati con i soggetti terzi, nonché nelle Aia rilasciate dalla Regione per la gestione sia dell’impianto di compostaggio di Brucazzi sia delle vasche esauste A-B e C-D di Timpazzo, determinerebbe un notevole risparmio di spesa, potendo la Srr da un lato utilizzare la propria struttura per la gestione ordinaria dei crediti e debiti – aggiunge – dall’altro, per la gestione degli impianti, si avvarrebbe della struttura esistente e operante, affidata ad Impianti Srr”. Secondo Bancheri, che si fa interprete anche della posizione degli altri cinque sindaci assenti oggi all’incontro palermitano, l’Ato sta andando avanti in contrasto con la normativa vigente.
“Da ultimo voglio chiedere al sindaco di Gela come sia possibile che l’Ato, violando la normativa regionale, continui a gestire servizi legati al ciclo dei rifiuti? Perché si vuole mantenere in piedi un carrozzone mangiasoldi quando è possibile risparmiare milioni di euro passando tutti i rapporti alla Srr? Infelice – dice ancora Bancheri – è il comportamento del liquidatore che, in palese conflitto d’interessi, non convoca, come richiesto dai Comuni soci, l’assemblea straordinaria dell’Ato per discutere della sua revoca e della sostituzione.
Con il suo comportamento omissivo il liquidatore non consente di fatto all’assemblea dei soci di deliberare in merito all’eventuale revoca e sostituzione. Infelice e anche omissivo è il comportamento del collegio sindacale che, nonostante rientri nei propri obblighi previsti dall’articolo 2365 del codice civile, non procede alla convocazione dell’assemblea straordinaria in sostituzione del liquidatore, consentendo di fatto al liquidatore di mantenere la sua carica. Questo comportamento è ancora più grave se si considera che si tratta di una società pubblica che utilizza soldi dei cittadini”. Il vicepresidente della Srr4 indica che l’assenza al tavolo del dipartimento è “una scelta ponderata dei sindaci, in quanto la sede deputata a trattare gli argomenti previsti è l’assemblea, dalla quale evidentemente il sindaco di Gela e il liquidatore vogliono fuggire”.