Attualità

Scrittura creativa: tre buoni motivi per scrivere un libro

Ogni giorno tesse una storia; è un tassello pronto a essere girato e capovolto per poterlo incastrare nel grande puzzle della vita. E ogni vita è fonte di emozioni, di esperienze e di aspirazioni dove ciascuno, all’interno del cerchio del tempo, le adopera come opportunità di relazione con gli altri.

Il dolore, l’amore, le avversità, la fortuna e altri elementi simili rappresentano risultati di un vissuto che molti trasformano in materiale narrativo, anche indirettamente, dove lasciano che parole pregne di significato, di esempio, viaggino lungo un foglio di carta o elettronico per comporre una storia, a volte autobiografica, a volte inventata, solo perché se ne sente il bisogno.

L’arte di narrare storie è cambiata con il trascorrere delle epoche, con l’avvento di nuovi mezzi di comunicazione e l’impatto che essa ha sulla società varia di caso in caso. Si scrive perché si ha qualcosa da dire; si scrive perché si è spinti dalla voglia di informare, di spiegare, ma anche di scoprire, di esplorare. Si scrive per sentirsi parte di un mondo la cui storia si tramanda di generazione in generazione; si scrive per offrire la propria conoscenza e renderla accessibile agli altri.

Oppure, si scrive per diletto, per vomitare pensieri e stati d’animo che risucchiano, consumano.

Quante volte è capitato di sentirsi dire “Perché non scrivi un libro?”, dopo aver reso partecipe un amico o un parente di quanto accaduto. E quella domanda è rimasta lì, in sospeso; magari nascosta nell’oblio della mente, fino a quando un qualcosa l’ha riportata all’attenzione.

Perché scrivere un libro?

Perché permette di conoscere se stessi. Scrivere è un atto intimo che consente a chi scrive di individuare, parola dopo parola, ciò che si ha dentro, di esplorarlo e di portarlo alla luce con il semplice atto di raccontare. Il testo definitivo è il risultato di una conoscenza che arricchisce non solo se stessi, ma anche chi, poi, leggerà quel libro, qualora la decisione finale fosse di proporlo per una pubblicazione.

Perché significa offrire la propria esperienza e condividerla con chi, magari, ne ha vissuto una simile e desidera sentirsi meno solo. Anche se non tutti lo ammettono: si scrive per essere letti, affinché il lettore possa entrare in connessione con l’autore e sentirsi il destinatario di un messaggio universale capace di avvicinare e di unire le persone.

Perché porta ad accettare una sfida che supera i confini dei propri limiti e consente di scoprire capacità che, al contrario, non sarebbero mai venute fuori, conducendo l’autore a sorprendere e a sentirsi soddisfatto.

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