SAN CATALDO. Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta di docenti, personale Ata e genitori della “Carducci” rivolta al sindaco in merito alla questione legata alla possibile perdita di autonomia della scuola media “Carducci”.
“Caro Sindaco, la “Carducci” ringrazia. A seguito delle tante polemiche diffuse dai social, e non solo, pensiamo sia arrivato il momento di far sentire la voce della Scuola. Tante sono le dicerie e le falsità circolate che hanno convinto la cittadinanza a ritenere che la “verticalizzazione” delle Scuole di San Cataldo fosse la soluzione migliore. Non si comprende, o non si vuole comprendere, purtroppo l’entità del danno che gli alunni e la collettività ne subirebbero.
La Scuola “media” Carducci-Balsamo, in questi ultimi anni è diventata un’eccellenza (e non siamo noi a dirlo), trasformandosi in esempio di innovazione, professionalità e impegno per molti, offrendo agli studenti opportunità e occasioni di crescita culturale e umana importanti. Sperimentiamo ogni giorno metodologie inclusive a sostegno degli alunni più deboli, forme di didattica innovativa, strategie di insegnamento-apprendimento con strumenti digitali all’avanguardia. E tutto questo in entrambi i plessi.
Scuola polo per la formazione di tutti i docenti dell’intero Piano d’ambito (che ingloba tutti i Comuni dell’area Nord della Provincia di Caltanissetta); Scuola polo per la formazione dei docenti neoassunti in ruolo; sede dell’Osservatorio d’ambito per il contrasto alla dispersione scolastica; sede convenzionata con le Università per l’espletamento del tirocinio dei laureandi; sede convenzionata per il tirocinio dei corsisti ASACOM; istituzione con già avviati e in corso progetti Erasmus. A fronte di questo lungo e non esaustivo elenco, cosa propone il nostro Sindaco? Egli propone la SOPPRESSIONE del nostro Istituto.
Ai profani, spieghiamo che ciò comporta la rinuncia a tutto quanto elencato in precedenza e soprattutto la perdita dell’identità storica e culturale della nostra Scuola, nonché il grave danno economico per l’intera comunità, dovuto alla obbligata rinuncia ai finanziamenti in corso. Come Scuola ci riteniamo gravemente offesi e lesi nella nostra dignità professionale. Non è nostra abitudine affidarci agli organi di stampa e informazione per esprimere il nostro pensiero, ma a questo punto la nostra indignazione non può rimanere senza voce.
La soppressione della “Carducci” non aveva ragione di essere proposta, la nostra non è una Scuola sottodimensionata, siamo gli unici in Provincia ad avere trentacinque classi e più di 750 alunni. Nonostante ciò, i nostri governanti hanno scelto, per noi, quella che ritengono sia la soluzione migliore. Si tratta solo di comodità istituzionale, di un pedante adeguamento della situazione di fatto alla normativa vigente che non è, tra le altre cose, neanche così prescrittiva.
Sebbene situata fisicamente in due plessi, la nostra è una Scuola “unica”. E lo gridiamo a gran voce! Stessi progetti, stesse attività, stessi percorsi formativi, grande sinergia e lavoro di squadra del corpo docente; da quest’anno anche i percorsi musicali presenti in entrambi i plessi; fattiva collaborazione con il personale ATA. E tutto ciò, si è raggiunto grazie all’abnegazione e all’impegno pluriennale di tutti gli attori della Scuola. Non si capisce come mai il nostro Sindaco, facendo un passo indietro rispetto a quanto già dichiarato, non sia stato capace di difendere fino in fondo l’ipotesi da lui stesso avanzata e sostenuta. Ipotesi che avrebbe garantito la sopravvivenza e l’autonomia delle tre Istituzioni scolastiche presenti nel territorio sancataldese.
Non si comprende il giubilo di chi oggi scrive “Viva la scuola” davanti a quella che si preannuncia come un’amara sconfitta per l’intera comunità cittadina. E’ davvero avvilente, mortificante e deludente che, in un’ora, l’Amministrazione comunale sancataldese abbia cancellato con un colpo di spugna tutto questo”.
I docenti, il personale Ata e i genitori della “Carducci”