Nei prossimi giorni, prima di fine anno, la Camera approverà in via definitiva la manovra finanziaria del governo Meloni. Una legge di bilancio che, in uno dei suoi articoli, prevede la rimodulazione dei fondi stanziati per il Ponte sullo Stretto, con una riduzione degli oneri a carico dello Stato di 2,3 miliardi di euro, recuperati dal Fondo di sviluppo e coesione (FSC) per Sicilia e Calabria.
Sull’argomento interviene il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino.
«Quando uscì la notizia che il governo nazionale aveva inserito il prelievo forzoso dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione per il Ponte sullo Stretto e il Presidente della Regione Siciliana dichiarò pubblicamente la sua contrarietà – commenta il sindaco Gambino – ci eravamo illusi che, finalmente, per una volta Schifani facesse gli interessi dei siciliani. Nel mio intervento, in occasione della sua visita a Caltanissetta al Consorzio Universitario, gli espressi anche la solidarietà a nome dei Comuni siciliani, raccomandandogli di non mollare e non permettere questo scippo a danno di opere primarie per il territorio e per i siciliani. Purtroppo non è andata così. Il presidente Schifani si è subito genuflesso al volere del ministro Salvini, abbandonando immediatamente la protesta con un’incredibile marcia indietro. Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione è il principale strumento di finanziamento per l’attuazione delle politiche di riduzione degli squilibri economici e sociali sul territorio nazionale. Soldi che servono, o dovrebbero servire secondo il FSC, per investimenti in opere primarie (depuratori, messa in sicurezza del territorio, strade e viabilità), per cercare di diminuire il gap del mezzogiorno d’Italia. 2,3 miliardi di euro prelevati in maniera forzosa dal governo nazionale, di cui 1,3 miliardi destinati alla sola Sicilia, mettono in forte rischio le opere necessarie allo sviluppo della nostra isola. Un prelievo imposto dal governo, per volere del ministro Salvini, senza neanche un minimo di concertazione con il territorio e rispetto delle prerogative istituzionali. Un comportamento al limite della democrazia che rischia, tra l’altro, di creare un pericoloso precedente. Ogni anno le province siciliane sono agli ultimi posti della classifica della qualità della vita. Ma come si può pensare di ridurre gli squilibri economici e sociali che ci sono sul territorio nazionale con la realizzazione di una sola opera, se pur faraonica, quando da noi ci sono strade fatiscenti o inesistenti, depuratori che non ci sono o che non depurano e una viabilità interna da terzo mondo? Non sono contro la realizzazione di grandi e imponenti opere infrastrutturali, ma queste non possono essere fatte con i soldi destinati alla nostra regione. Le nostre risorse ci servono per aggiustare i ponti siciliani che stanno cadendo, realizzare tante piccole opere, primarie e indispensabili allo sviluppo economico e sociale della regione, per colmare quel divario che la realizzazione di un solo ponte non riuscirebbe certamente a colmare» dichiara il sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino.