CALTANISSETTA. Riceviamo e pubblichiamo nota a firma del prof. Leandro Janni su riflessione attorno ad un tema parecchio attuale in Italia come il concetto di patriarcato.
“Il termine patriarcato vuol dire letteralmente “la legge del padre” e viene dal greco πατριάρχης (patriarkhēs), “padre di una razza” o “capo di una razza, patriarca”, composto da πατριά (patria), “stirpe, discendenza” (da πατήρ patēr, “padre”) e ἄρχω (arkhō), “comando”.
Il termine patriarcato storicamente è stato usato per riferirsi al dominio autocratico da parte del capo di una famiglia. Tuttavia, in tempi moderni, si riferisce più generalmente al sistema sociale in cui il potere è prevalentemente detenuto da uomini adulti. In sociologia, il patriarcato è un sistema sociale in cui gli uomini detengono in via primaria il potere e predominano in ruoli di leadership politica, autorità morale, privilegio sociale e controllo della proprietà privata. In ambito familiare, il padre o la figura paterna esercita la propria autorità sulla donna e i figli.
Nell’attuale, confuso dibattito sull’italica cultura patriarcale, o patriarcato che dir si voglia, è assente una figura fondamentale, un protagonista assoluto degli ultimi decenni: Silvio Berlusconi. Ovvero colui che dalle sue molteplici comparse femminili veniva chiamato ineffabilmente “Papi” .
Mi pare, insomma, che con i suoi comportamenti e ancor prima con i modelli culturali proposti dalle sue pervasive tv, egli abbia contribuito in modo determinante a sdoganare usi e costumi dell’Italia più retrograda. E ricordate cosa dicevano certi genitori alle figlie? «Fatti sotto, stupida! Non vedi che le altre ti fregano il posto?». E’ indubbio che i danni culturali che “Papi” ha fatto nel nostro Paese li pagheremo ancora per molti anni. Elizabeth Johnson ha scritto: «Il patriarcato benevolo è ancora e sempre patriarcato».