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La storia. Carolina, vigile fuoco sulle orme di papà, ex alpina che ama il mare e sogna il soccorso acquatico

Carolina è allieva vigile del fuoco, in formazione, momentaneamente, al comando di Perugia, Claudio capo reparto nella stessa caserma. Ordinaria amministrazione se non fosse per il loro cognome, Temperoni, figlia e padre accumunati dall’amore per la divisa. “Una collega come tutte le altre e gli altri” assicura lui. “I suoi insegnamenti sono già nella mia testa” dice Carolina che – rivela all’ANSA – sogna di specializzarsi nel soccorso acquatico per il suo “amore” per il mare e il nuoto che ha praticato a lungo. Anche se alle spalle ha già una esperienza nell’esercito con gli alpini e un’altra con i carabinieri. Per i vigili del fuoco l’integrazione delle donne anche nei ruoli operativi è una realtà consolidata da tempo, come non di rado capita che i figli seguano le orme dei padri (cinque solo nell’ultimo corso). A Perugia Carolina Temperoni, 25 anni, ha seguito il modulo per sapere come comportarsi negli interventi Nbcr, quelli per il rischio nucleare, biologico, chimico e radiologico. Ora si appresta a tornare alle scuole centrali antincendio di Capannelle, a Roma. Sarà operativa da luglio prossimo dopo il giuramento e non può sapere quale sarà la sua destinazione. “Il sogno è tornare qui ma sono consapevole che il percorso sarà lungo” confida, anche se nonostante la giovane età è già abituata a stare lontana da casa.

“Con i carabinieri sono stata per due anni in Sicilia – ricorda -, un’esperienza che mi sarà preziosa”. “Quello con i vigili del fuoco è stato un addestramento a tutto campo – spiega ancora l’allieva -, dalle classiche scale alle prove ginniche e in piscina. Perché da operativi ci vorrà tanta esperienza e preparazione. Come sia nata in me la passione per questo lavoro nemmeno io so spiegarlo”. Al fatto che nella caserma avrebbe trovato il padre, Temperoni era “preparata”. “E’ stato bello – sottolinea – stare con lui e con i colleghi che conosci da tanto. Ti senti a casa. Per loro sono una come tutti gli altri. Discriminazioni? Mai, nessuna. Per me non esistono lavori solo per gli uomini o per le donne. Credo nella passione che è il motore per fare tutto al meglio. Sta però anche alle donne porsi nel migliore modo possibile”. “Per me è come se fosse un collega, quella dei vigili è una grande famiglia” tiene a evidenziare il padre Claudio Temperoni, vigile del fuoco di lungo corso. “La passione l’ha spinta fino qua – ha aggiunto – e posso solo essere orgoglioso di lei. Un pò di preoccupazione c’è perché non è un lavoro facile ma con la preparazione che le sarà data sarà in grado di affrontare tutti i rischi del nostro lavoro”. La possibilità che Claudio Temperoni possa un giorno trovarsi a comandare la figlia è remota ma c’è. “Potrebbe tornare e forse lavorare con me – afferma – ma non farebbe alcuna differenza anche se certo c’è sempre il rapporto padre-figlia”. “Se un giorno dovessi ricevere un ordine da mio padre? In caserma si esegue e basta. Ma a casa non rispondo di certo ‘agli ordini…'” conclude sorridendo l’allieva vigile del fuoco Carolina Temperoni. (ANSA)

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