Ci sono temi ed argomenti che sono esclusivamente politici, scelte e decisioni che chi amministra porta avanti seguendo il proprio programma. Ci sono però delle tematiche che, prima di decidere, un amministrazione dovrebbe chiedere il parere dei cittadini.
In città si discute da un po’ su diversi temi, ma uno in particolare, che li racchiude tutti, è quello sul Policlinico, diventato recentemente anche divisivo. La tematica della formazione universitaria, della sua offerta, del potenziamento del Sant’Elia e di conseguenza dell’istituzione del Policlinico è molto sentita in quando viene ritenuta, a ragion veduta, come l’unica possibilità al momento di crescita e sviluppo per la nostra città. In un primo momento la linea era “Vogliamo il Policlinico a Caltanissetta”, a questo slogan si è affiancato ultimamente quello di “Area Vasta”. Già dalla prima Assemblea Cittadina sul tema Policlinico, maggio 2022, la città sembrava avesse un’unica voce e un unico scopo, cosi come la aveva anche la politica locale che nel Febbraio 2023 approvò un preciso atto di indirizzo. La linea storica è quella che spinge per un rafforzamento dell’offerta universitaria con Unipa, per un potenziamento dell’Ospedale Sant’Elia, già Dea di II° Livello e conseguentemente all’istituzione del Policlinico. La seconda, la più recente, è quella che esprime il concetto di Area Vasta, che vedrebbe l’apertura ad Agrigento e soprattutto ad Enna, ovviamente con la partecipazione della Kore.
Sono due linee che hanno, come logico che sia, vedute e pareri differenti, dipende ovviamente da chi le sostiene.
I sostenitori della prima ricordano che sono più di venti anni che il Consorzio Universitario collabora con Unipa e che da questa collaborazione nati e nasceranno nuovi corsi. Ciò porterebbe ossigeno all’asfittica all’economia locale con il volano che metterebbe in moto, affitti case, nascita nuove attività, rinascita del centro storico e via dicendo, per non parlare della possibilità di far nascere una Cittadella Universitaria presso l’ex Ospedale Vitt. Emanuele, sempre che l’Asp lo restituisca.
I sostenitori dell’Area Vasta, tra cui il Sindaco Gambino, ritengono invece che allargando la collaborazione con Agrigento, per i beni culturali, con Enna, per l’università, vista la presenza dell’Università Kore, e per la nostra città per l’aspetto sanitario, per noi e per il nostro Ospedale ciò costituirebbe un vantaggio superiore a quello che potrebbe derivarne dal mantenere lo status quo ed allontanerebbe anche il pericolo di rimanere a mani vuote. I sostenitori dell’Area Vasta, non si ritengono inoltre soddisfatti della collaborazione con Unipa, non lo hanno mai negato e non è un caso se in un loro recente convegno Unipa non è stata invitata mentre erano presenti Presidente e Rettore della Kore.
Se da un canto è vero che Unipa non è stata nel tempo molto “generosa” nel fornire corsi attrattivi, ultimamente pare stia dando un maggiore impulso, si parla di due nuovi corsi magistrali, Farmacia e Medit, Medicina e chirurgia ad indirizzo tecnologico. Lo statuto del Consorzio Universitario, non ponendo l’esclusiva ad un solo Ateneo, potrebbe volendo aprire le porte a nuove collaborazioni.
Abbiamo ad inizio anno visto e letto in molti quanto, sia a Caltanissetta che ad Enna, si è discusso e dibattuto, anche con termini forti, sul tema Policlinico. Nei Consigli Comunali aperti tenutisi nelle rispettive città a distanza di alcuni giorni, ne sono testimonianza i video, i vari politici regionali e locali hanno fermamente sostenuto di voler portare il Policlinico a casa loro, riconoscendo ed ammettendo tutti che ciò sarebbe fondamentale per il rilancio economico, sociale e culturale del loro territorio, dimostrazione chiara è quanto successo ad Enna Bassa. Sono stati anche sottoscritti precisi atti di indirizzo, che impegnano le amministrazioni a portare nella propria città il Policlinico, per evitare lo “scippo” (cit.). Ma mentre una parte della politica nissena e alcuni cittadini, cambiando idea, aprono ad Enna, non pare che la stessa cosa stia avvenendo ad Enna. Piacerebbe soprattutto alla Kore, ma questo è abbastanza ovvio, sarebbe un’opportunità da prendere al volo, anche se questo rischierebbe di incrinare il rapporto, consolidato ormai da anni, con Unipa, che a quel punto potrebbe anche “salutarci”.
Caltanissetta prossimamente andrà al voto, tutti i candidati non potranno sottrarsi dall’affrontare questo tema, dirci da che parte stanno su un argomento così nevralgico per il futuro di tanti giovani e della città stessa. Il tema però è molto caldo e va maneggiato con cura, il pericolo di ustionarsi è alto e bisogna fare attenzione a che non diventi pura propaganda. Per evitare che ciò succeda ed anche per agevolare il compito al prossimo Sindaco/a, chiunque esso/a sia, esiste uno strumento, previsto dalla legge e da il nostro Statuto Comunale. Si chiama Referendum Consultivo, art.59 dello Statuto Comunale di Caltanissetta. Può essere proposto dal Consiglio Comunale a maggioranza o da 1.500 elettori. Per avere validità devono partecipare al voto il 50% + 1 degli elettori iscritti alle liste elettorali. Proprio per evitare che non si raggiunga il quorum necessario o che ciò comporti un aggravio di spesa per le casse comunali, perchè non farlo coincidere con le prossime amministrative ? Per accelerare il tutto, sarebbe anche più logico che lo richiedesse direttamente il Consiglio Comunale, sempre che ci sia la volontà di dar spazio ai cittadini e non si voglia invece che a decidere sia la politica con le sue logiche, spesso non in linea con le esigenze dei cittadini. Il nuovo eletto/a e la nuova Giunta avrebbero così un indirizzo chiaro e netto sulla volontà dei cittadini ed eviterebbero scelte personali, che potrebbero non essere in linea con la volontà popolare. Ad Maiora
La politica a volte farebbe meglio ad ascoltare il parere dei cittadini
Ven, 22/12/2023 - 09:02
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