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Israele: attaccheremo almeno per altri due mesi. Bufera sugli Usa per il veto all’Onu

Redazione

Israele: attaccheremo almeno per altri due mesi. Bufera sugli Usa per il veto all’Onu

Netanyahu plaude alla decisione di Washington di opporsi alla risoluzione per il cessate il fuoco. A Gaza la metà della popolazione muore di fame
Dom, 10/12/2023 - 09:16

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Potrebbero andare avanti ancora per altri due mesi gli intensi scontri nella Striscia di Gaza tra le forze israeliane e Hamas. Lo riportano fonti israeliane citate da Times of Israel che cita l’emittente pubblica Kan. Dopo tale periodo non ci sarà più alcun cessate il fuoco, dicono le fonti, con operazioni localizzate condotte da forze che rimarranno nelle vicinanze della Striscia.

Nei prossimi due mesi ci saranno tentativi di portare avanti ulteriori accordi per rilasciare più ostaggi, affermano le fonti. Ad un certo punto nei prossimi due mesi, Israele consentirà ad alcuni residenti di Gaza di tornare alle loro case, riferisce Kan, affermando che questa e’ “una richiesta degli Stati Uniti e anche una necessità operativa”.

Il veto degli Usa

Israele ha intensificato la sua offensiva contro Hamas a Gaza, dopo che gli Stati Uniti hanno bloccato una risoluzione delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato, dopo più di due mesi di guerra. Il governo del premier Benjamin Netanyahu è sotto pressione affinché faccia di più per proteggere i civili, mentre persegue la missione di “sradicare” Hamas dalla Striscia.

Anche il suo principale alleato, gli Stati Uniti, affermano che esiste un “divario” tra ciò che le autorità israeliane dicono e ciò che stanno facendo. Tuttavia, ieri sera gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che chiedeva un “cessate il fuoco immediato”. Altri 13 membri del Consiglio hanno sostenuto la risoluzione, mentre il Regno Unito si è astenuto, a riprova delle crescenti preoccupazioni internazionali per la disperata situazione umanitaria a Gaza.

Hamas e l’Autorità palestinese, che governano rispettivamente Gaza e Cisgiordania, hanno condannato il veto americano in un momento in cui, secondo il movimento islamista, sono 17.487 le persone uccise dall’offensiva israeliana, in maggioranza donne e minori. Nel Sud di Gaza, un bombardamento israeliano a Khan Younis ha provocato questa mattina sei morti e altre cinque persone sono rimaste in un altro attacco a Rafah, ha fatto sapere ministero della Sanità di Hamas. Israele bombarda Gaza dal 7 ottobre, in risposta all’attacco lanciato dai miliziani di Hamas contro il suo territorio e in cui sono state uccise circa 1.200 persone, per lo più civili, e rapite altre 240.

Del numero totale degli ostaggi, circa 138 rimangono prigionieri. L’offensiva, che dal 27 ottobre prevede anche operazioni di terra, ha ridotto in macerie l’enclave palestinese dove secondo il segretario generale Onu, Antonio Guterres, tutto il sistema di aiuti umanitari “rischia il collasso”. Secondo le Nazioni Unite, più della metà delle case sono state distrutte o danneggiate e 1,9 milioni di persone, l’85% della popolazione, è sfollata.

A Gaza la metà della popolazione muore di fame

Metà della popolazione a Gaza sta morendo di fame. Lo afferma alla Bbc Carl Skau, vicedirettore del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, secondo cui solo una frazione delle forniture necessarie e’ riuscita ad entrare nella Striscia e nove persone su 10 non possono mangiare tutti i giorni. Le condizioni a Gaza hanno reso le consegne “quasi impossibili”, ha detto Skau.