Incidenti stradali, mutamento climatico, perdita di habitat: le Renne – e non soltanto quelle che trainano la slitta di Babbo Natale – vivono un momento di crisi.
Non si tratta soltanto degli allevamenti di cervidi ma anche quelli selvatici sono ridotti a pochi branchi.
E nonostante la proposta messa in atto qualche anno fa, di illuminare le corna delle renne per aumentarne la visibilità notturna ed evitarne lo sterminio per incidenti stradali, continua il dramma degli animali che restano agonizzanti sulle strade perché travolti da auto e camion.
E l’incidenza maggiore si registra proprio nei mesi bui di novembre e dicembre quando, complice anche il ghiaccio, riuscire ad evitare una renna che compare alla luce dei fari all’improvviso appare impresa ardua.
Ma gli incidenti stradali, sempre più frequenti, sono soltanto una delle minacce alla sopravvivenza di uno degli animali simbolo della tundra artica e delle foreste boreali di Norvegia, Svezia e Finlandia.
In Svezia, nei giorni scorsi Jan Rannerud, presidente della commissione per l’allevamento delle renne del parlamento Sami, la popolazione indigena per le quali le renne domestiche sono la principale fonte di sostentamento, ha chiesto urgenti misure, tra le quali la riduzione dei limiti di velocità e corridoi faunistici per proteggere gli animali.
Negli ultimi cinque anni nella sola Svezia, dicono infatti i Sami, sono state 10mila le renne domestiche morte per incidenti stradali.