Cinque condanne per sospetti trafficanti d’auto. Tutti al centro di un giro milionario di truffe con mezzi taroccati. Le ha chieste la procura nissena a carico dei soli, tra i dodici imputati, che hanno scelto o di essere giudicati con il rito abbreviato. La proposta più severa, con 8 anni, un mese e 10 giorni di reclusione, oltre a 7.667 euro di multa è stata avanzata nei confronti di Eugenio Amico, 64 anni, ritenuto tra coloro che avrebbero retto le fila della presunta organizzazione di truffatori, segue con 4 anni, un mese e 5.067 euro di multa Luigi Matera di 52 anni, Antonio Farruggia, 56 anni, rischia 3 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione, Silvana Mangia, 60 anni, un anno, un mese, dieci giorni di carcere e 343 euro, chiude il quadro Giovanni Alessandro Piazza di 50 anni, con 8 mesi di reclusione e mille euro di multa. I cinque (assistiti dagli avvocati Rosario Di Proietto, Dino Milazzo, Mariangela Randazzo, Giuseppe Dacquì, Martina Vurruso e Ruggero Mancino) sono accusati, a vario titolo, di truffa aggravata, riciclaggio ricettazione, falso, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.
Alle richieste avanzate dall’accusa, rappresentata dai pm Leo Scorza e Dario Bonanno, si sono associate anche le parti civili, tra cui Findomestic (assistite dagli avvocati Davide Anzalone, Maria Giambra e Pietro Sorce). Secondo l’accusa il gruppo si sarebbe procurato auto rubandole, anche all’estero, per poi “ripulirle”, oppure truffando società finanziarie, così da rivenderle a ignari acquirenti a un costo lievemente inferiore rispetto a quello di mercato. Mezzi che poi sono stati pure sequestrati lasciando a mani vuote chi li aveva acquistati. Il giro d’affari, secondo le risultanze investigative della polizia, sarebbe stato di ben oltre un milione di euro. Ben cinquantaquattro auto, di provenienza illecita, quelle che complessivamente sono state scoperte durante le indagini.