Alcuni studenti con disabilità dell’istituto di scuola media superiore “Sebastiano Mottura” di Caltanissetta, con il supporto dei compagni di classe, dei loro docenti e assistenti alla comunicazione e OSS, hanno realizzato manufatti artistici a tema natalizio che hanno donato alle suore clarisse del Monastero di Santa Chiara a Caltanissetta.
Una scelta, quella dell’istituto, che vuole creare un ponte di contatto tra l’istituzione scolastica e il territorio nel quale è accolta per aprire le menti dei propri studenti sensibilizzandoli verso tematiche sociali.
I lavoretti natalizi sono stati realizzati durante le attività scolastiche ed extrascolastiche previste dal progetto “Kreativamente” di cui sono referenti le professoresse Maria Stella Celestri e Lucia Aronica.
Negli anni precedenti questo progetto era stato già svolto nell’istituto nisseno ed erano state le associazioni beneficiarie a venirle a ritirare conoscendo, in contemporanea, tutti gli studenti coinvolti nell’iniziativa. Quest’anno, invece, non era possibile dato che la scelta è ricaduta sulle Clarisse, suore che vivono in clausura.
A portare le creazioni al monastero, dunque, è stata una rappresentanza degli studenti accompagnati dai docenti e dalla dirigente scolastica Laura Zurli.
“I nostri alunni hanno bisogno di comprendere che, oltre alle discipline scolastiche, hanno necessità di formare la loro personalità imparando a dialogare con la comunicazione del cuore – ha commentato la dirigente Laura Zurli ringraziando le suore Clarisse per aver accolto i giovani dell’istituto Mottura -. Mi piacerebbe che da questa esperienza i ragazzi imparino ad aprirsi all’altro donando sé stessi e portassero questa competenza acquisita a tutti i loro coetanei”.
I ragazzi hanno potuto conoscere meglio la vita di queste religiose e la loro scelta di vita che le ha portate a trascorrere la quotidianità in libertà e gioia. Le “sbarre” che a un primo sguardo potrebbe sembrare che servono a separare dal mondo esterno, per loro non sono considerate come un limite che le allontana dalle altre persone bensì un’opportunità da cogliere per dedicarsi alla preghiera e aprirsi ponendosi al totale servizio dell’altro. Una ricerca interiore che serve per supportare chi arriva fino a loro perché c’è “un oltre a cui guardare, un senso ultimo della nostra esistenza, e, come un corpo è composto da tante membra, alcune più nascoste, altre più visibili, così le monache di clausura rappresentano il cuore che prega incessantemente per il mondo esterno, mentre chi vive fuori rappresenta le braccia e le gambe che agiscono sorrette da questo cuore pulsante”.
Nella foto: la dirigente Laura Zurli, le referenti del progetto “Kreativamente” Maria Stella Celestri e Lucia Aronica, l’ASACOM Chiara Curatolo e le Clarisse suor Elisa e suor Maria Luisa.