Un recente studio pubblicato su Nature Medicine ha portato alla luce una possibile soluzione per migliorare la capacità di camminare e mantenere l’equilibrio delle persone affette da Parkinson. La chiave di questa scoperta rivoluzionaria è l’uso mirato della stimolazione epidurale della colonna vertebrale con una neuroprotesi impiantata.
Questo trattamento ha dimostrato di essere efficace nel migliorare le abilità motorie di un individuo con gravi deficit motori dovuti al morbo di Parkinson cronico. Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Tra i sintomi più invalidanti di questa malattia ci sono i problemi di locomozione, che includono difficoltà nella deambulazione, problemi di equilibrio ed episodi di “freezing of gait”, ovvero la sensazione improvvisa di non riuscire a muoversi nonostante il desiderio di farlo.
Questi sintomi riducono notevolmente la qualità della vita dei pazienti, aumentando la gravità delle condizioni correlate, e i trattamenti attualmente disponibili risultano inefficaci per molti di loro. La stimolazione epidurale elettrica mirata (EES) della colonna vertebrale lombosacrale è una tecnica che modula l’attività dei neuroni che controllano i movimenti locomotori. Recentemente, questa tecnica è stata impiegata con successo per ripristinare la capacità di stare in piedi e camminare in persone paralizzate a causa di lesioni al midollo spinale.
Ora, il team di ricerca guidato da Grégoire Courtine ha adattato questa tecnica per ripristinare l’attivazione naturale dei neuroni delle gambe, disturbata durante la deambulazione nei pazienti con Parkinson. Dopo un’attenta fase di validazione della neuroprotesi su modelli non umani, il team ha avviato un primo studio su un paziente di 62 anni con una storia di 30 anni di Parkinson, il quale aveva gravi deficit motori nonostante i trattamenti farmacologici e la stimolazione cerebrale profonda. Prima dell’intervento, è stata creata una mappa anatomica personalizzata delle regioni del midollo spinale da stimolare, guidando l’implantazione chirurgica precisa della neuroprotesi.
Successivamente, sensori wireless indossati dal paziente sono stati utilizzati per rilevare le intenzioni di deambulazione, attivando l’EES per stimolare i neuroni delle gambe e generare movimenti di camminata naturali. I risultati dello studio hanno dimostrato che la neuroprotesi ha migliorato notevolmente i deficit motori del paziente, il quale ha riportato un sostanziale miglioramento della qualità della vita.
Dopo quasi due anni di utilizzo quotidiano per circa otto ore al giorno, il paziente continua a beneficiare di questa tecnologia. Questi risultati preliminari suggeriscono che la stimolazione epidurale elettrica mirata potrebbe rappresentare un’opzione terapeutica promettente per il trattamento dei deficit di locomozione comuni nei pazienti con Parkinson. Tuttavia, è importante notare che questo è stato uno studio di prova condotto su un solo partecipante, e ulteriori ricerche in studi clinici su scala più ampia sono necessarie per confermare l’efficacia di questo approccio. Ciò nonostante, questa scoperta apre la strada a nuove prospettive nel trattamento del morbo di Parkinson, offrendo speranza a coloro che vivono con questa malattia debilitante.