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Salute. Chi gioca a tennis vive 10 anni di più

Redazione

Salute. Chi gioca a tennis vive 10 anni di più

Gli sport, e questa disciplina in particolare, migliorano la qualità della vita perché contribuiscono a prevenire le malattie metaboliche, come ad esempio il diabete
Mar, 21/11/2023 - 16:37

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 Chi gioca a tennis ha un’aspettativa di vita di quasi dieci anni maggiore rispetto a chi non pratica sport. A dirlo sono diversi studi fra cui il Sydney Medical School Study, l’American Medical Association Study e il Copenaghen City Heart Study. Quest’ultima è una ricerca che ha avuto come campione una popolazione di 20mila persone fra i 20 e i 93 anni ed è durato 25 anni.

n base ai risultati, rispetto al gruppo di persone sedentarie, l’aumento dell’aspettativa di vita per i diversi sport vede il tennis al primo posto con +9,7 anni e a seguire: badminton +6,2, calcio +4,7, ciclismo +3,7, nuoto +3,4 e jogging +3,2. Il tennis e lo sport in generale però non allungano solo gli anni davanti a sé, ma migliorano anche la qualità della vita perché contribuiscono a prevenire le malattie metaboliche, come ad esempio il diabete, e mantengono vive le funzioni cognitive, grazie alle relazioni sociali che vengono coltivate.

Sul tema della prevenzione sanitaria attraverso lo sport, “Tennis and Friends salute e Sport”, la Asl Città di Torino Azienda Zero e Federazione Italiana Tennis e Padel promuovono un convegno dal titolo “Sport è Prevenzione: il Tennis allunga la vita”, oggi 18 novembre presso la Cupola Geodetica di Casa Tennis (piazza Castello), nell’ambito del calendario di appuntamenti in occasione delle Nitto ATP finals, in corso a Torino.

“Lo sport è uno strumento di prevenzione come dimostrano gli studi scientifici internazionali”, commenta Giorgio Meneschincheri, medico specialista in medicina preventiva, presidente della onlus Friends for health e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. “La disciplina del Tennis in particolare attesta una preziosa valenza rispetto ad altri sport, in termini di longevità, aiuta a prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari e metaboliche. Ha una funzione di riduzione della pressione arteriosa ed è la medicina migliore per il diabete“.

“Inoltre, specie per i più fragili, consente di mantenere le relazioni sociali e allontanare così il rischio di isolamento, a sostegno della Salute mentale. Non dimentichiamo – aggiunge Meneschincheri – che l’attività fisica praticata dalla popolazione ha un impatto positivo anche sulla spesa sanitaria fino a un risparmio medio per gli Stati membri dell’Unione europea dello 0,6% sui costi destinati all’assistenza. Infatti secondo un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) se la popolazione europea facesse più attività fisica si potrebbero prevenire oltre 10mila decessi ogni anno e si eviterebbero 11,5 milioni di nuovi casi di malattie croniche non trasmissibili entro il 2050, tra cui 3,8 milioni per patologie cardiovascolari e 3,5 milioni per depressione”.

“Eventi sportivi di grande successo come le Nitto ATP Finals che stiamo vivendo in queste ore, che dimostrano ormai oltre ogni evidenza lo straordinario valore sportivo, economico e sociale del tennis, hanno tra i loro effetti anche quello di stimolare la pratica sportiva, soprattutto tra i più giovani, che è la condizione essenziale per educare la popolazione a corretti stili di vita.

Ecco perché il boom del tennis, già di suo la disciplina che, studi internazionali alla mano, più incide sulla salute e la longevità delle persone, produrrà effetti benefici per i cittadini, per la sanità pubblica e, conseguentemente, anche un risparmio per le casse dello Stato”, afferma il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi.

Il direttore generale dell’ASL Citta’ di Torino e Commissario di Azienda Sanitaria Zero della Regione Piemonte, Carlo Picco, commenta il ruolo strategico dell’azienda nella gestione dei grandi eventi sottolineando che “la pianificazione per lo svolgimento delle manifestazioni deve essere integrata con il sistema dell’emergenza sanitaria territoriale, perché l’organizzazione dei soccorsi, in caso di manifestazioni pubbliche, necessita di una risposta organizzata, idonea e precisa, da rendersi mediante un coordinamento centrale e una sufficiente collocazione sul posto di personale addestrato, di mezzi e con la presenza di sistemi di comunicazione efficaci. Siamo fortemente impegnati a promuovere l’attività sportiva, abbiamo una struttura di Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico e collaboriamo con l’istituto Medicina dello Sport”.