Ero paralizzata, volevo urlare ma non riuscivo a muovermi”. Questo – a quanto si è appreso – è uno dei passaggi più drammatici del racconto della ragazza italo-norvegese, principale accusatrice dei quattro imputati di violenza sessuale di gruppo, Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, durante l’udienza a porte chiuse che si sta svolgendo nel tribunale di Tempio Pausania.
Una deposizione fiume per la giovane, 19enne all’epoca dei fatti, che sta rispondendo alle domande del procuratore Gregorio Capasso, dopo un crollo emotivo che aveva determinato una breve sospensione dell’udienza.