Gli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Imperia hanno intercettato oltre 100 utenze telefoniche, pedinato gli indagati e ascoltato conversazioni ambientali per accertare che Domenico Gioffrè, pur agli arresti domiciliari, insieme a Giovanni De Marte e ad altri componenti della famiglia De Marte, gestiva il traffico di droga avvalendosi di canali privilegiati contigui alla ‘ndrangheta. Il centro operativo e decisionale dell’associazione era la residenza della famiglia De Marte a Diano Castello (Imperia). Le indagini hanno accertato che lì i vertici dell’associazione prendevano le decisioni sulla quantità di stupefacente da acquistare, venivano organizzati nel dettaglio i viaggi in Calabria per l’approvvigionamento della droga, veniva tagliata e nascosta la cocaina, venivano ricevuti e riforniti gli spacciatori a disposizione del sodalizio e venivano portati a forza i clienti morosi o gli spacciatori infedeli, per essere minacciati o picchiati. Nei confronti di 18 indagati è stato disposto anche un sequestro preventivo per equivalente per l’importo complessivo di 866.400 mila euro bloccando 128 rapporti bancari, 18 autoveicoli e 12 motocicli, 6 immobili e 39 terreni a Diano Marina (Imperia), San Bartolomeo al Mare (Imperia), Cassano delle Murge (Bari), Trapani, Marsala (Trapani) e Misiliscemi (Trapani). La Guardia di Finanza sta procedendo a perquisizioni delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova e Imperia in altre località dell’Imperiese ma anche nel varesotto, in Emilia Romagna e in provincia di Reggio Calabria. (ANSA).