Salute

In America il decesso a 95 anni di Padre Calogero Amico di origini mussomelesi

Carmelo Barba

In America il decesso a 95 anni di Padre Calogero Amico di origini mussomelesi

Gio, 16/11/2023 - 14:30

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MUSSOMELI – ( Brendan Young dall’America) La comunità mussomelese in America ha perso il suo patriarca, il suo punto di riferimento, ed il suo padre spirituale: il 14 novembre, dopo una breve malattia è volato nella Casa del Padre Don Calogero Amico, per tutti a Mussomeli, “Padre Calogero”. L’anziano prete e’ nato proprio nel storico quartiere siciliano della “Settima Strada” a Buffalo, il 9 giugno 1928. Era il quinto di 6 figli nati a due degli primi emigrati mussomelesi in America: papà Alfonso Amico (detto ‘u Zi’ Michelinu) che apparteneva al ramo “Chianteddra” del quartiere di S. Enrico, e mamma Giuseppina Giovino, oriunda invece del quartiere di S. Giovanni. Ebbe una infanzia normale vissuta all’ombra della chiesa parrocchiale della S. Croce, dove iniziò a fare il chierichetto durante la quinta elementare. Grazie anche all’incoraggiamento della sua maestra nella Scuola di S. Ludovico, nell’ultimo anno della elementare, Suor Gregoria, ha iniziato il lungo percorso di studi necessari per coronare i suoi due sogni di infanzia: diventare prete e diventare insegnante. Così è entrato nel seminario minore di Buffalo nel 1941, all’età di 13 anni. Dopo la scuola superiore ed il primo anno di Università a Buffalo, ha proseguito gli studi filosofici e teologici presso il Pontificio Collegio Urbano de Propaganda Fide a Roma; ma prima dell’inizio dell’anno accademico del 1946, visitava per la prima volta Mussomeli, il paese natio dei suoi genitori, accolto dalla sua – allora novantenne – nonna paterna, Giuseppa Lo Giudice, e dagli altri parenti, specie lo zio Giuseppe Maria (‘u Zi’ Peppi Maria). Padre Calogero diceva spesso che gli anni del seminario maggiore furono gli anni più belli della sua vita, i seminaristi provenivano da ogni parte del mondo – da ben 35 paesi diversi – che vivevano come fratelli, i loro superiori erano geniali e devoti. Durante la sua permanenza scolastica in Italia si innamorò del pensiero di Don Luigi Sturzo, e anche quello di San Giovanni Enrico Newman. Dalla finestra della sua stanza poteva vedere la cupola della Basilica di S. Pietro, e di notte la finestra illuminata dell’appartamento pontificio dell’allora Papa Pio XII. Spesso, ebbe modo di visitare Mussomeli. Finalmente, dopo molti anni, arrivò il giorno tanto atteso: l’ordinazione sacerdotale ricevuto dalle mani del Cardinale Pietro Fumasoni Biondi, il 21 dicembre 1952 nella cappella del Collegio.Dopo la celebrazione della sua prima messa ‘bassa’ a Roma, partiva assieme ai suoi genitori per Mussomeli, dove è arrivato nel giorno della Vigilia di Natale, facendo il consueto ingresso dei novelli sacerdoti di allora, con tanto di cavalcata, i balconi addobbati a festa, e l’uscita di casa dei tantissimi cittadini (molti rientrati poco prima dalla campagna per il santo Natale) per salutare il novello sacerdote e ricevere la sua benedizione. Spesso diceva del suo ingresso “se il Papa in persona avesse visitato Mussomeli, l’accoglienza non avrebbe potuto essere più solenne”. L’indomani, il giorno di Natale, ha celebrato la sua prima Messa solenne nella parrocchia di Sant’Enrico. Compiuto l’ultimo semestre a Roma, e prima di rientrare in America, accompagnato dal fratellino Riccardo, allora chierico, ebbe modo di viaggiare un pò anche in varie parte dell’Italia, compreso S. Giovanni Rotondo, dove ha servito la messa di San Padre Pio e ricevette la benedizione del santo. Tornato negli Stati Uniti, ha potuto celebrare una “prima messa” anche nella sua parrocchia di nascita, della S. Croce. Va detto che Padre Calogero era il quarto di ben otto vocazioni sacerdoti mussomelesi a Buffalo, uno dei quali era suo fratello, e due, cugini suoi. Dopo il rientro, prima di tornare a Roma per gli studi avanzati, svolgeva le mansioni di viceparroco in tre parrocchie. A Roma, nuovamente alla Pontificia Università Urbaniana, ha conseguito non solo la licenza, rispettivamente, in filosofia e teologia, ma due dottorati, uno dei quali era stato ottenuto con la sua tesi sulla teologia di Newman. Rientrato in America, dopo di aver assistito all’ordinazione di suo fratello minore Riccardo a Lovania in Belgio, e successivamente la sua prima messa solenne a Mussomeli nel 1960, ha insegnato per un anno nel seminario minore di Buffalo, e successivamente è stato assunto come il primo professore del nuovo Seminario maggiore di Buffalo, “San Giovanni Maria Vianney”. Nel 1968 aveva chiesto al vescovo di fare una esperienza missionaria, ed ha insegnato la teologia presso un seminario in Trinidad per tre anni. Successivamente, ha insegnato a Toronto in Canada, sia nel Seminario arcidiocesano, sia all’Università di Toronto, per circa 18 anni. Nel 1990, e stato chiamato dal vescovo di Buffalo di tornare in America, per insegnare la teologia sistematica nel seminario diocesano “Cristo Re”. E’ diventato professore emerito nel 2005, e si è ritirato dal seminario definitivamente alla fine del 2018, andando ad abitare presso una casa del clero. Padre Calogero è stato professore per alcuni decenni di migliaia di studenti, compresi preti (molti dei quali diventavano anche vescovi), diaconi, e alunni laici. Un oratore dotato, un lettore vorace, un intellettuale brillante, un introverso solitamente riservato, era conosciuto anche per la sua sapienza senza pretese, la sua santità di vita, e la sua gentilezza. Nei confronti della sua famiglia, era un bravo figlio, un fratello premuroso, uno zio devoto, un cugino affettuoso. Spesso celebrava battesimi, primi comunioni, matrimoni e funerali.per le famiglie dei suoi nipoti e cugini. Era un uomo discretamente generoso. Il suo amore più grande, e dopo dell’insegnamento, il suo impegno più profondo, era quello di curare e tramandare la secolare festa della Madonna dei Miracoli a Buffalo, incominciata nella semplicità, veniva poi nel 1930 celebrata in modo solenne… La sua devozione nei confronti della Patrona era sobria, matura, semplice, e fervente. Nel settembre 2001 ha ospitato assieme al fratello sacerdote, l’allora vescovo di Caltanissetta Mons. Alfredo Maria Garsia con Padre Tanino Canalella, venuti in occasione della festa della Madonna dei Miracoli. Ha continuato fino alla fine, nonostante la sua età avanzata, a prendere posto attivo nel comitato festa di Buffalo, e di essere il celebrante principale della messa festiva. E’ stato lo scorso 10 settembre , quando, nonostante il suo non sentirsi bene, ha deciso di celebrare la messa e fare l’omelia. Le centinaia di persone presenti si sono alzate alla fine della celebrazione liturgica per applaudirlo, certamente un gesto dell loro affetto, stima e gratitudine nei confronti dell’apprezzato prete, che ha mantenuto unita e partecipe la comunità mussomelese per tantissimi anni. E’ stata, dunque, l’ultima messa in onore della Madonna dei Miracoli di quest’anno. Alcuni giorni dopo, è stato ricoverato presso un ospizio del vicinato, dove è deceduto, munito dei sacramenti ed assistito affettuosamente dai nipoti lo scorso 14 novembre. Lunedi prossimo, 20 novembre, dopo della Messa esequiale che si terra’ nella madrice della comunità italiana di Buffalo, S. Antonio di Padova, sotto lo sguardo della Madonna dei Miracoli, e presieduta dal vescovo di Buffalo, Mons. Michele Fisher, sicuramente concelebrata da tanti sacerdoti, i suoi resti verranno sepolti nel vicino cimitero ‘Monte Calvario’ accanto i suoi genitori, fratello, zii e cugini. La messa funebre verra’ trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Societa’ mussomelese di Buffalo. I cugini a Mussomeli lo ricorderanno lunedì prossimo nella chiesa dove ha celebrato la sua prima messa solenne nel lontano 1952, in concomitanza dei funerali a Buffalo.