L’assassinio di Giulia Cecchettin ha provocato un’onda emotiva enorme contro i femminicidi che la politica deve raccogliere: “Il caso di Giulia con la sua giovanissima eta’, come del resto i casi delle donne che perdono la vita in Italia con la media di una ogni tre giorni, ci sconvolgono tutti anche per la loro efferatezza – osserva in una ministra a “Quotidiano Nazionale” Eugenia Roccella, ministra della Famiglia e della Natalita’, in prima fila sul fronte del contrasto della violenza contro le donne -. Tragedie cosi’ diverse, eppure cosi’ uguali nella loro ripetitivita’ di fondo”. “La politica – aggiunge – deve raccogliere questa autentica emergenza ma per quello che ci riguarda voglio dire che il governo non ha aspettato le piu’ eclatanti vicende di cronaca per fare la propria parte”. C’e’ un’emergenza educativa che va affrontata sia in famiglia che nella scuola: “Abbiamo messo la lotta alla violenza contro le donne fra le nostre priorita’ fin dal primo giorno, sia sotto il profilo dei fondi stanziati – li abbiamo quasi raddoppiati rispetto al passato, portando le risorse del piano antiviolenza da 35 a 55 milioni piu’ altri 9 per l’empowerment delle donne vittime -, sia per quanto riguarda la normativa di prevenzione e contrasto, con il disegno di legge che e’ gia’ stato approvato alla Camera e verra’ votato questa settimana dal Senato. Infine, ci stiamo occupando di promuovere una vasta campagna di sensibilizzazione nelle scuole, oltre a intensificare la conoscenza e la diffusione del numero verde 1522”.
Il disegno di legge punta sulla “prevenzione, per interrompere il ciclo della violenza prima dell’irreparabile. Vengono rafforzate le misure cautelari, dall’ammonimento al braccialetto elettronico, fino alla distanza minima di avvicinamento, e soprattutto vengono fissati tempi rapidi per la valutazione del rischio e la loro applicazione da parte della magistratura. I ritardi su questo fronte sono costati condanne all’Italia in sede europea e soprattutto la vita a tante donne”. “Intervenire con tempestivita’ – argomenta Roccella – per allontanare davvero la vittima dal suo persecutore puo’ essere un salvavita. Senza contare che con questa legge, che si inscrive nel solco del codice rosso, si compie un deciso passo avanti anche sul fronte della formazione del personale”. Quanto alla necessita’ di accelerare l’iter per una rapida approvazione: “I tempi di esame sono stati molto rapidi: abbiamo chiesto al Parlamento di fare presto e incontrato grande disponibilita’ e sensibilita’. Abbiamo scelto la strada del disegno di legge invece che del decreto per favorire il piu’ ampio coinvolgimento, e si e’ dimostrata una scelta giusta.
La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, si e’ dichiarata pronta a fare fronte comune per agire contro la violenza contro le donne: “Quello che abbiamo gia’ fatto. Fin dal primo giorno abbiamo detto che su questo fronte avrebbero dovuto essere superate contrapposizioni e divisioni. E non e’ un caso che infatti la legge che sta per essere definitivamente approvata abbia ricevuto alla Camera l’unanimita’, cosa che in precedenti occasioni, sullo stesso tema, non e’ accaduto. La Schlein sfonda dunque una porta aperta: fermare questa catena di sofferenza e morte non puo’ che essere un obiettivo comune”. D’accordo, dunque, con la proposta di una legge sul l’affettivita’: “Ci sono gia’ progetti di legge in questo senso in Parlamento, da parte dei diversi schieramenti, ma se siamo sicuramente d’accordo sul modo di procedere, e quindi su un impegno comune, sul merito delle misure da prendere e’ necessario aprire il dibattito per verificare che cosa effettivamente e’ efficace e che cosa non lo e’. Sicuramente – conclude Roccella – c’e’ un’emergenza educativa che va la scuola, per far crescere nei ragazzi il rispetto e la responsabilita’ nei confronti dell’altro”.