politica

Caltanissetta verso le elezioni 2024. Botta e risposta, Catania a Mancuso: ”Le fughe in avanti non servono a nessuno”

Rilancia, puntualizza non perde il passo il deputato di Fratelli D’Italia Giuseppe Catania. Dice la sua sulle elezioni amministrative. Prima con un comunicato stampa subito dopo l’articolo uscito ieri sul nostro giornale e poi  in una lunga intervista che ci ha concesso.  Tra fughe in avanti e strategie dei partiti ancora non è entrata nel vivo la competizione elettorale, tra mosse e contro mosse dopo la prima riunione del tavolo di coalizione si studiano gli alleati. Certo è che, il deputato meloniano considera come una fuga in avanti le dichiarazioni dell’altro leader di coalizione Michele Mancuso.  Fredda cordialità  si può definire la liaisons tra i due. Secondo il forzista Mancuso il sindaco di Caltanissetta spetterebbe per una logica di assetti  regionali  a Forza Italia. “E’ ancora tutto da vedere” replica Catania. “Non ho riscontro, ne tantomeno il mio partito mi ha dato riscontro, penso che se fosse cosi  mi avrebbero fatto una chiamata. Abbiamo avuto un incontro come tavolo provinciale e ci siamo lasciati  per il prossimo appuntamento con  tre o quattro obbiettivi  da individuare e dopo iniziare la discussione sul candidato sindaco.   Sono dei desiderata quelli di Forza Italia, ovviamente le aspirazioni vanno confrontate con il resto della coalizione per arrivare ad una sintesi che possa aiutare tutti. Non penso serve a nessuno fare fughe in avanti o scavalcare un tavolo che aveva già avuto un mandato” Nel botta e risposta tra i due deputati regionali Catania smonta la tesi forzista secondo la quale il partito di Berlusconi avrebbe fatto passi indietro durante le scorse amministrative nelle altre città della Sicilia e dunque adesso toccherebbe agli azzurri scegliere.

“Secondo questo principio Forza Italia ha il presidente della regione che è la massima espressione della politica istituzionale. Quella  è una competizione che si è chiusa adesso si passa ad un altro capitolo. E l’accordo complessivo sarà di nuovo su tutta la regione. Allora anche noi alla regione abbiamo fatto un passo indietro.” Ma in casa Fratelli D’Italia ci sono altre aspirazioni quelle dei due consiglieri comunali Toti Petrantoni e Gianluca Bruzzaniti, rimasti oramai “enfant prodige” da troppo tempo. “Chi ha maturato un esperienza in consiglio comunale ci sta che abbia legittime aspirazioni – dice Catania –  quando il tavolo deciderà si darà il giusto risalto a tutti.” Si mantiene cauto anche per evitare spaccature interne e pare già  ce ne siano parecchie. Le correnti  del partito non tirano aria buona al momento.  Una certezza è quella rispetto alle liste civiche di aria. Il riferimento è chiaro sia al movimento di Giovanna Candura  “Riprendiamo il cammino”, che a quello di Salvatore Licata con il suo “Orgoglio Nisseno”. Chiara la convinzione che il candidato sindaco deve arrivare da un partito politico. Ergo non è prevista secondo Catania un’ abdicazione dell’ultim’ora. “Si è detto prima stringiamo l’accordo con i partiti di centro destra e poi abbiamo il dovere  di confrontarci con i movimenti civici che hanno una estrazione spiccatamente di centro destra . – continua il deputato – 

E’ opportuno che il candidato sia di partito, se i partiti non riescono a esprimere una candidatura  non è un bel segnale per i partiti.” Restano due incognite. La prima nel quadro delle alleanze. Cosa fare con la Dc alle amministrative considerato che per le europee il partito di Cuffaro correrà da solo dopo il no di Forza Italia. Pare che l’interesse su Caltanissetta dell’ex presidente della regione stia scemando, anche in forza della sua assenza al congresso provinciale, certo a pena di trasalimenti e smentite. C’è chi dice che alle amministrative la partita si giocherà assieme. Altra incognita la perdita di alcuni pezzi consistenti locali di Forza Italia che andrebbero via sbattendo la porta verso il partito della meloni per trovare la giusta collocazione per eventuali candidature di parenti e affini. A meno che in tutto questo baillamme che ha tanto il sapore della confusione non arrivi un imprimatur dall’alto da Palermo o da oltre lo stretto per sbrogliare la matassa, riprendere il mazzo in mano e servire con un full di dame. Ma questa è un’altra storia.

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