Salute

Caltanissetta, il fiuto di “Yndira” spedisce in carcere pusher che spacciava ai domiciliari

Donatello Polizzi

Caltanissetta, il fiuto di “Yndira” spedisce in carcere pusher che spacciava ai domiciliari

Mer, 15/11/2023 - 07:10

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Determinante il fiuto di “Yndira” abile cane poliziotto nello smascherare ed inchiodare, nel suo domicilio, uno spacciatore di 32 anni. L’intervento del fine naso si è reso necessario dopo che gli investigatori avevano concentrato le loro attenzioni su una casa, in cui lo spacciatore scontava gli arresti domiciliari, … “troppo” frequentata.

La Squadra Mobile di Caltanissetta ha effettuato l’arresto nel corso dei servizi finalizzati alla prevenzione e repressione del traffico e spaccio di stupefacenti nel Capoluogo.

Le manette sono scattate ai polsi di un 32enne nella flagranza di reato di detenzione di cocaina e hashish. Gli investigatori hanno notato uno anomalo viavai di persone dall’abitazione dell’uomo che, in quanto sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, non poteva avere contatti con estranei al nucleo familiare.

Nel corso della perquisizione domiciliare eseguita dagli agenti della Squadra Mobile con l’ausilio di unità cinofile antidroga della Polizia di Stato, il cane poliziotto “Yndira” ha fiutato la droga che era stata nascosta dall’arrestato nel cestino dell’immondizia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati complessivamente oltre 20 grammi di cocaina e di hashish sottoposti ad analisi da parte del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica.

A seguito della richiesta della Procura della Repubblica di Caltanissetta, il Giudice per le Indagini Preliminari, ritenendo sussistenti i presupposti e, in particolare, i gravi indizi di colpevolezza, ha convalidato l’arresto e il sequestro della droga, in attesa delle prossime fasi del procedimento penale, allo stato nella fase delle indagini preliminari. Il Magistrato di Sorveglianza, considerato quanto accaduto in costanza di detenzione domiciliare, ha revocato il provvedimento che disponeva la detenzione domiciliare, ordinando che il detenuto venisse condotto in carcere per l’espiazione della pena a lui inflitta nel corso di un altro procedimento penale.