E’ stato un primo incontro di FuturaLab molto partecipato quello di Lunedì scorso 6 novembre, presso il locale “Sale e Pepe”, organizzato dall’associazione “Futura, costruiamo insieme la città”, sul tema “Lo sviluppo integrato della città in un sistema economico territoriale di aria vasta”.
E’ il primo di una serie di incontri con i cittadini nisseni pensati come occasioni di confronto per ripensare la città. Coordinato da Giovanni Ruvolo ha visto gli interventi di Massimo Primavera Direttore della Coldiretti di Caltanissetta ed Enna, di Daniela Freddi, Responsabile del Piano per l’economia sociale della Città Metropolitana di Bologna, e di Emanuele Antonuzzo dell’Associazione “Idee e Partecipazione” di Gela.
Dal confronto è emerso che Caltanissetta deve progettare il suo futuro sviluppo in un contesto molto dinamico e globalizzato, pensandosi come parte integrante di un sistema economico di area vasta che metta in connessione i punti di forza delle Città di Caltanissetta, Gela, Enna, Agrigento, Licata ad esempio, insieme ai rispettivi territori, per ripensarsi come un sistema economico condiviso e competitivo nell’ambito nazionale ed internazionale, capace di condividere le risorse, le infrastrutture e le vocazioni territoriali.
Il territorio di area vasta del centro Sicilia ha, infatti, una popolazione di circa 400.000 abitanti e possiede siti produttivi di alta qualità nel settore dell’agro-alimentare, della produzione vitivinicola, siti archeologici di grande interesse, alcuni dei quali riconosciuti dall’UNESCO, aree e riserve naturalistiche, oltre a essere connessi dalla Strada Statale 640 che rappresenta l’asse viario che racconta, con la Strada degli Scrittori, la storia letteraria di questo vasto territorio.
Caltanissetta può diventare una città rappresentativa di queste risorse e rappresenta un importante snodo logistico in quanto vicina all’autostrada A19 e alla costruenda ferrovia ad alta velocità. Se da un lato sarà necessario, però, colmare i deficit infrastrutturali (assi viari secondari, infrastrutture digitali) dall’altro bisognerà affiancare le imprese profit ad un piano di economia sociale che consenta di sostenere le fragilità.
A tal proposito Massimo Primavera di Coldiretti ha voluto evidenziare che lo sviluppo non viene dall’alto, deve venire da dentro, che ci vuole la partecipazione dei “normali” cittadini resi responsabili con una presa di conoscenza del territorio, ricco da tanti punti di vista. Un dato interessante dello scorso anno, per esempio, è stata la nascita di diverse aziende agricole di giovani.
Daniela Freddi, della Città metropolitana di Bologna, invece ha raccontato la esperienza della sua città dove è stato avviato un laboratorio di buone pratiche per l’inclusione sociale, anche per rispondere in maniera concreta al contesto di policrisi di un mondo in costante cambiamento.
Bologna chiaramente può solo essere un esempio ma il nostro territorio può far sua l’idea di fondo dell’esperienza emiliana e cioè che la massimizzazione del profitto non è più utile a portare il vero benessere per la società ma occorre rispondere ai bisogni reali di tutto il tessuto sociale, senza lasciare indietro nessuno.
Con Emanuele Antonuzzo, di Gela, si è affrontato il problema del falso conflitto tra le due città per auspicare e costruire in un ragionamento di area vasta del centro Sicilia, un rapporto virtuoso che coinvolga le comunità vicine che possono condividere risorse e servizi.
Dall’incontro è emerso, in definitiva, la necessarietà di una nuova visione del territorio centrale della Sicilia, capace di costruire reti, di progettare uno sviluppo sostenibile, di produrre un’economia circolare e sociale. E per far questo occorono cittadini attivi, protagonisti e propositivi.
Al termine degli interventi programmati sono intervenuti l’Arch. Masud Salari, l’ex senatore Antonio Montagnino e l’avv. Annalisa Petitto, consigliera comunale a Caltanissetta e presidente dell’associazione CL Tutta la Vita
A questo incontro ne seguirà un altro il 20 Novembre sul tema del randagismo in città, condotto da Armando Turturici.