Neuropsichiatra infantile Berloffa, ‘allo studio consigli alle famiglie per uso corretto, conoscere strumenti che usano propri figli’ Roma, 4 nov. (Adnkronos Salute) – La dipendenza dai social nei bambini e nei ragazzi “è un fenomeno che senza dubbio esiste e di cui ci sono sempre più segnali.
Abbiamo osservazioni che ci portano ad affermarlo seppure non ci sono ancora dati scientifici precisi e analizzabili, anche perché l’evoluzione di queste piattaforme è rapidissima mentre i tempi necessari allo studio, alla raccolta dei dati e al lavoro di sintesi sono necessariamente più lunghi”, spiega all’Adnkronos Salute il neuropsichiatra infantile Stefano Berloffa, esperto della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Sinpia) sulle dipendenze da Internet .
“I ricercatori stanno studiando da tempo i fenomeni della ‘video-dipendenza’ ma si sono concentrati soprattutto sui videogiochi, rimasti, a livello di modalità generale di approccio, più costanti nel tempo, con meno variabili di cui tenere conto. Inoltre questo tipo di dipendenza è ormai riconosciuta dell’Organizzazione mondiale della sanità”, aggiunge. Analizzare l’uso dei social e il rischio dipendenza, invece, “è piuttosto difficile per la drastica modifica delle caratteristiche essenziali, pensiamo al passaggio da Facebook, oggi praticamente ignorato dai giovanissimi, a ‘Tik tok’, le cui caratteristiche sono totalmente differenti dal suo precursore.
Molte dichiarazioni su pro e sui contro nell’uso di questi strumenti sono basate quindi più su intuizioni che su evidenze scientifiche”. Berloffa e i suoi colleghi stanno studiando il fenomeno per mettere a punto consigli di prevenzione – basati soprattutto sui dati ‘più stabili’ tratti dall’utilizzo dei videogiochi – indirizzati a genitori e i pediatri sull’utilizzo corretto di questi strumenti. “Il problema che molte mamme e papà non conoscono i social a cui i ragazzi si iscrivono.
E’ importante invece che ‘studino’ questi strumenti per avere un maggiore controllo. I social stessi hanno strumenti di parental control che possono essere attivati”. Le insidie maggiori arrivano dalle piatteforme più nuove come possono essere Tik tok, con video molto brevi o Be real, in cui bisogna reagire tempestivamente, “molto interattivi e rapidi nella gratificazione. Anche in questo caso – continua l’esperto – non ci sono dati scientifici consolidati ma la mia impressione è che i nuovi social favoriscano la dipendenza e il conseguente isolamento legato al fatto che si trascurino gli altri elementi della vita come la scuola, lo sport e le relazioni”, conclude Berloffa sottolineando che le indicazioni allo studio saranno a breve diffuse dalla Sinpia. “Evidenzieremo, in particolare, la necessità di non demonizzare questi strumenti, da parte dei genitori, ma di conoscere l’utilizzo che ne fa il proprio figlio”. Importanti, “anche i tempi d’uso e la protezione del sonno, il che significa attenzione ad evitare l’utilizzo prima del riposo notturno”.