Nel nostro paese la Cultura Sociale è morta.
La lunga e perdurante assenza di occasioni e luoghi qualificati dove organizzare il sapere sociale e la libera crescita delle intelligenze, alla fine ha prodotto il disastroso stato sul quale si infrange la sete di conoscenza di un’intera comunità sensibile e pensante.
Dove è la società civile a Sommatino?
Dove si incontra?
Dove discute delle grandi questioni del nostro tempo?
Dove prepara lo sviluppo civico delle nuove generazioni?
Alla evidente e fin troppo nota crisi economica e occupazionale si è affiancata una silente, ma non meno grave, crisi delle coscienze e, forse, delle anime. Una duplice crisi che, dallo scoraggiamento e disincanto individuale, è arrivata sino allo smarrimento identitario pubblico e alla perdita del senso forte di appartenenza.
Tutto ciò reclama oggi, come non più prorogabile, un vero e proprio Risorgimento culturale che, attraverso una sistematica e rigorosa organizzazione dei processi di conoscenza diffusa (lettura, informazione, pubblico confronto etc.), ci salvi salvando il sapere sociale dal naufragio comunicativo e dall’isolamento esistenziale degli smartphon.
Rivendichiamo con forza e convinzione il diritto alla conoscenza pubblicamente organizzata.
Reclamiamo l’attenzione creativa degli amministratori e dei rappresentanti le istituzioni affinché si metta finalmente mano e testa a un vasto e radicale progetto unitario di formazione culturale diffuso.
Pretendiamo di essere soggetti di diritti e non meri destinatari di obblighi; di essere cittadini partecipi e consapevoli non sudditi indifferenti; di essere protagonisti dentro non ai margini o fuori dalla storia del nostro tempo e della nostra terra.
Per queste ragioni sinteticamente esposte SOLLECITIAMO gli organismi territoriali pubblici (Comune, Scuola, Forze dell’ordine etc.) a fissare con i sottoscritti un incontro/confronto operativo con
URGENZA al fine di costituire un organismo plurale e permanente dedicato alla costruzione di qualificate occasioni di crescita culturale.
L’indifferenza a questo appello non sarà perdonabile.
I nostri figli non ci perdoneranno.
Noi non ci perdoneremo.
Appello firmato da:
Calogero Chinnici
Filippo Falcone
Giovanni Indorato
Michele Ottaviano
Osvaldo Pappalardo
Luigi Pulci
Giuseppe Ruta
Salvatore Sciascia
Alberto Tricoli