“Nessun colonialismo nessun padrone. Intifada per la rivoluzione”, recita lo striscione – con la bandiera della Palestina – sorretto dagli studenti del collettivo Cambiare Rotta che, questo pomeriggio, all’università Sapienza di Roma, hanno manifestato contro l’Ateneo in sostegno della Palestina. Intorno alle 14:00 infatti, il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione si sono riuniti per approvare una mozione di solidarietà ad Israele, dopo gli attacchi di Hamas. Una mozione che gli studenti di Cambiare Rotta – che da tempo portano avanti anche la battaglia contro il carro-affitti – definiscono ‘oltraggiosa’. “Non vogliamo che il nostro ateneo si sporchi le mani del sangue palestinese uscendo con un comunicato che appoggi il razzismo, l’apartheid e il colonialismo che rappresenta Israele”, afferma all’Adnkronos Filippo di Cambiare Rotta, che assieme agli altri manifestanti ha tentanto di entrare all’interno del palazzo dove si riunivano il Cda e il Senato Accademico, prima di essere bloccato dalle forze dell’ordine presenti. “Come sempre la questione è stata strumentalizzata”, riprende lo studente.
“La narrazione che i media stanno facendo, con l’appoggio incondizionato ad Israele da parte delle istituzioni, è vergognosa. Vengono mostrati i volti delle vittime, appoggiando indiscriminatamente Israele e parlando solamente degli attacchi terroristici condotti da Hamas. Nessuno parla delle altre vittime, tutti quei bambini palestinesi morti“. “Siamo qui – prosegue – perché il racconto di questi giorni sembra aver dimenticato di nominare il popolo palestinese, che è in lotta da tempo. Basta propinare questo concetto di guerra democratica contro Hamas, quando invece i palestinesi stanno cercando di resistere. Gaza è un campo di concentramento, vengono lasciati morire i bambini, il popolo palestinese ha diritto a liberarsi, la loro è una lotta per la decolonizzazione”, conclude. I ragazzi di Cambiare Rotta hanno poi lanciato dei fumogeni rossi e neri davanti all’ingresso, per manifestare la vicinanza al popolo palestinese.