San Cataldo. Il PD chiede al sindaco di intervenire presso l’ATI idrico al fine di ritirare l’avviso per il direttore generale

SAN CATALDO. Il Partito Democratico di San Cataldo, così come avvenuto in altre Città della provincia, chiede al Sindaco Comparato di intervenire, in quanto socio dell’ATI, per ritirare l’Avviso Pubblico per la nomina del Direttore Generale palesemente illegittimo.

“Pretendiamo di sapere – si legge in una nota della segreteria cittadina del Pd – se Comparato era a conoscenza del bando o non lo abbia neppure visto, preso dall’organizzazione delle varie feste. Ci aspettiamo una immediata presa di posizione forte da parte del Sindaco che non può avallare una selezione basata su criteri non contemplati né dallo Statuto dell’ATI né dalla legge. A partire dalla scelta di non procedere all’interpello tra i dipendenti dei Comuni facenti parte dell’ATI, prima di pubblicare un avviso rivolto all’esterno, così come previsto dallo Statuto. E ancora la palese violazione della norma di cui al DPR n. 487/1994 come modificato dal DPR n. 82/2023, che prevede il divieto di svolgere concorsi per soli titoli”.

Secondo la segreteria del Pd: “Come più volte denunciato negli ultimi giorni, il bando prevede criteri poco trasparenti, troppo specifici e per niente oggettivi, che restringono sensibilmente il campo dei possibili candidati a figure tecniche, che vanno rivisti alla luce di quanto segnalato nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali. Ci chiediamo, ad esempio, come possa valutarsi un titolo che prevede la “significativa conoscenza della gestione del servizio idrico integrato e delle funzioni esercitate dagli Enti di governo degli ambiti”, senza espletare alcuna prova concorsuale.

Vogliamo sperare che non sia iniziato il valzer delle poltrone in vista delle prossime elezioni amministrative che coinvolgeranno Gela, Caltanissetta e Mazzarino, con un occhio magari alle future elezioni provinciali”.

“Il Sindaco Comparato abbia un sussulto di orgoglio – conclude la nota – e dimostri di essere più attento e non consentire ad altri di decidere per il nostro territorio”.

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