Il professional organizer, che fa capo all’Apoi Associazione professional organizer Italia, fornisce informazioni, strategie e supporto per aiutare le persone ad organizzarsi. Assiste i clienti a trovare equilibrio, restituire ordine e massimizzare le proprie risorse. Con l’utilizzo di sistemi organizzativi personalizzati e l’insegnamento di abilità di organizzazione, aiuta le persone, le organizzazioni, le aziende a prendere il controllo di ciò che li circonda, del loro tempo, dello spazio, dei cumuli di documenti e oggetti, delle loro vite.
Quando l’accumulo interferisce con la vita lavorativa, familiare e sociale della persona sarebbe meglio chiedere aiuto. Si parla, infatti, di ‘disorganizzazione cronica’ che non è una diagnosi medica, ma vuole descrivere lo stato di una persona se: lo stato di disorganizzazione persiste da molti anni; la sua disorganizzazione incide negativamente sulla qualità della sua vita e sulle relazioni sociali; ha provato varie volte a fare da solo ma senza nessun successo; pensa di non poter cambiare la sua condizione nel futuro.
I fattori comuni delle persone disorganizzate: accumulano molti più oggetti, documenti, carta di quanto usino o abbiano bisogno; hanno difficoltà a separarsi e lasciar andare le cose; hanno molti interessi e molti progetti non finiti; hanno bisogno di ‘vedere’ per ricordarsi le cose da fare; si distraggono facilmente e perdono la concentrazione; hanno spesso scarse capacità di gestione del tempo.
Apoi ha stilato un vero e proprio elenco delle 10 caratteristiche di chi ha un disturbo da accumulo.
1) Difficoltà a categorizzare i propri beni (ad esempio, decidere ciò che ha valore e ciò che non ne ha).
2) Difficoltà a prendere decisioni su cosa fare con tali beni.
3) Difficoltà a ricordare dove sono le cose (spesso vuole mantenere tutto in vista in modo da non dimenticare).
4) Sente un forte senso di attaccamento emotivo nei confronti dei propri beni (ad esempio, un oggetto potrebbe essere avvertito come unico, una parte della persona o della sua storia).
5) Si sente responsabile per gli oggetti e a volte pensa che le cose inanimate abbiano dei sentimenti.