Primopiano

Processo Saguto: Cassazione rimette gli atti a Caltanissetta per l’Appello Bis


Niente carcere per l’ex giudice Silvana Saguto, condannata in Appello alla pena di 8 anni 10 mesi e 15 giorni di carcere dopo il processo, che la vede imputata insieme ad altre 11 persone, per i reati di corruzione, concussione e abuso d’ufficio.

Oggi pomeriggio, i giudici della sesta sezione penale della Cassazione hanno rinviato gli atti alla corte d’Appello di Caltanissetta per la rimodulazione delle pene, perché alcuni reati sarebbero prescritti. L’ex giudice, già presidente del tribunale per le misure di prevenzione di Palermo e ora radiata dalla magistratura, è al centro di uno scandalo sulla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata che, secondo l’accusa, sarebbero stati gestiti in maniera opaca e illegale, affidandone il controllo a una cerchia di amministratori giudiziari ‘amici’, quello che gli inquirenti definirono nella loro informativa il “cerchio magico”.

I giudici d’Appello dovranno rideterminare le pene, in base a quei reati che sono andati già prescritti e di conseguenza anche le pene, a cui erano stati condannati gli imputati, subiranno una significativa riduzione. Il Procuratore Generale della Suprema Corte, Simone Perelli, durante la requisitoria aveva chiesto di confermare la condanna a 8 anni e 10 mesi di carcere per Saguto, emessa in secondo grado, ma di assolverla, “perché il fatto non sussiste”, per i tre capi di imputazione sulla rivelazione del segreto d’ufficio.

Nel processo sono imputati anche l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, ex amministratore giudiziario per i beni confiscati che in Appello era stato condannato a 7 anni e 7 mesi, il professor Carmelo Provenzano, già condannato a 6 anni e 10 mesi, e il commercialista Roberto Santangelo che in secondo grado aveva ricevuto una condanna a 4 anni e 2 mesi. Il Pg aveva chiesto la conferma anche per l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, già condannata a 3 anni. “Siamo moderatamente soddisfatti per la decisione della Cassazione, ma continua il dramma per i miei due assistiti per i quali non è ancora finita”, ha detto a LaPresse l’avvocato Ninni Reina, difensore di Silvana Saguto e del marito dell’ex magistrata, l’ingegnere Lorenzo Caramma.

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