politica

Polemiche su assessore Regione Sicilia figlia di condannato per mafia. Nuccia Albano: “Mio padre morto quando avevo 10 anni”

Scoppia la polemiche sull’assessore regionale alla Famiglia Nuccia Albano dopo che la trasmissione Report ha pubblicato sul proprio profilo Facebook un’intervista in cui si rende noto che la componente della giunta è figlia di Domenico Albano condannato per mafia. Il deputato regionale di Sud chiama Nord, Ismaele La Vardera, che è anche vicepresidente della commissione regionale antimafia, dice: “La cosa più grave è che la Albano è stata indicata da Totò Cuffaro a sua volta anche lui condannato per mafia. Non credo che le colpe dei padri debbano cadere sui figli e sono consapevole che Nuccia Albano ha una storia e una carriera importante”. “Lei – prosegue – è stata la prima donna medico legale e, addirittura, è stata tra coloro i quali hanno svolto l’autopsia sul corpo di Giovanni Falcone e di Libero Grassi. Mi chiedo però, se è normale che questa vicenda sia stata sempre nascosta? Cuffaro sa che l’Albano è figlia di un boss? Renato Schifani sa che un suo assessore è la figlia di un boss?”. La Vardera conclude: “Non mi resta che chiedere all’onorevole Nuccia Albano di chiarire quanto prima e a prendere le distanze dalla mafia e soprattutto da suo padre”. Nuccia Albano in una nota spiega: “Stamattina, mentre stavo partecipando, in qualità di assessore alla Famiglia, alla Commissione antimafia convocata presso la scuola Sperone-Pertini a PALERMO, sono stata ‘violentata’ da una giornalista di Report che mi ha sottoposto ad una raffica di domande su mio padre. Premetto che è morto 60 anni fa, quando io ne avevo 10. Ho saputo, solo quando sono diventata grande, che aveva avuto problemi con la giustizia e che era stato in carcere. Ho di lui il ricordo di una bambina innamorata del proprio papà e da lui adorata”. “Sono stata a studiare in collegio dalle suore dall’età di 9 anni e lì ho saputo della morte di mio padre, avvenuta in ospedale, poi, da grande, sono venuta a conoscenza che era stato in detenzione – prosegue – Sono cresciuta senza la figura paterna e con una madre che mi ha inculcato il desiderio della giustizia e l’amore per la legalità. Tutta la mia vita è testimoniata da questa educazione alla legalità e rispetto della giustizia”, prosegue. “L’essere madre e nonna e la mia vita professionale parlano del mio ostinato senso del dovere e della legalità. Mi addolora moltissimo e mi fa sanguinare il cuore che si sia voluto ricordare questa storia. Ma ciò non può cancellare l’amore di figlia per il padre”, conclude. (ANSA). 

Condividi